“La Chiesa ha sempre dedicato una speciale devozione ai martiri, che hanno fede e amore per il Signore Gesù, fino allo spargimento del loro sangue come testimone”. Così ha scritto papa Francesco in un messaggio inviato a Mons. Becciu prefetto della Congregazione per le cause dei santi, in occasione della beatificazione sabato scorso dei 19 religiosi massacrati dai ribelli islamisti in Algeria tra il 1994 e il 1996, incluso il vescovo Pierre Clavarie ucciso da una bomba lanciata all’ingresso della sua abitazione. La beatificazione dei martiri di Tibhirine si è tenuta presso il santuario di Nostra Signora della Santa Croce a Oran, in Algeria. Il papa nella sua lettera scritta rigorosamente in latino, ha anche ricordato che “un servo non è più grande del suo padrone, se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”.
SANGUE E CALUNNIE CONTRO I CRISTIANI
Tali parole, ha detto, sono state confermate nel corso dei secoli e le persecuzioni non appartengono al passato perché accadono anche oggi “sia con lo spargimento di sangue come nel caso di tanti martiri contemporanei o con mezzi più sottili, come le calunnie e le menzogne”. Altre volte, ha scritto, “le persecuzioni prendono la forma di balbuzie che cercano di prendere in giro la nostra fede e farci sembrare ridicoli”. Ma i cristiani non devono avere paura del martirio perché, scrive, Cristo disse ai suoi seguaci che tutto il potere sulla terra e in cielo gli è stato dato e io sono con voi sempre fino alla fine del mondo. Tra i martiri beatificati sabato, anche i sette monaci di Tibhirine.