Istat, Italia in declino demografico/ Lavoro in pareggio, allarme povertà al Sud
Istat, Italia in declino demografico: il rapporto annuale 2018 rivela che il lavoro è ‘in pareggio’, ma scatta l’allarme povertà al Sud, riparte l’ascensore sociale

Istat, Italia in declino demografico: questo e molto altro si evince dal Rapporto Annuale 2018 dell’Istituto Nazionale Di Statistica. La popolazione italiana totale diminuisce per il terzo anno di fila di circa 100 mila persone, con il nostro Bel Paese che si attesa come il secondo Stato più vecchio del mondo: 168,7 anziani ogni 100 giovani. Inoltre, l’Italia appare più fragile rispetto all’Unione Europea, con il 17,2 per cento che si sente privo di sostegno sociale rispetto al 15,5 per cento della media Ue. Importanti i dati relativi al lavoro, con la crescita che si è consolidata tranne che nel Mezzogiorno. L’occupazione, sottolinea Repubblica, è tornata quasi ai valori pre-crisi economica. Nonostante ciò, dal 2008 ad oggi l’industria ha perso quasi 800 mila dipendenti, con i servizi che ne hanno acquistati 810 mila. Scomparsi 500 mila autonomi e un milione di europei, mentre 861 mila persone sono entrate nel mercato come impiegati. Dati positivi per quanto riguarda le donne: 404 mila entrate nel mercato del lavoro, fuori invece 471 mila uomini.
ISTAT, ITALIA IN DECLINO DEMOGRAFICO
Come vi abbiamo sottolineato, nota negativa il Sud d’Italia. Se tra 2015 e 2016 aveva registrato una crescita superiore al resto del Paese, il Mezzogiorno si sta spopolando, spostandosi sempre di più nelle grandi città del Nord, con la povertà assoluta che continua a salire. E non si ferma nemmeno la fuga degli italiani all’estero: 153 mila cancellati dall’anagrafe, con 201 stranieri che nel 2017 hanno acquisito la cittadinanza italiana. Tornando al mercato del lavoro, un dato significativo relativo ai giovani laureati: si è infatti attenutata la cosiddetta rete “di amici, parenti e conoscenti”, sottolinea Repubblica. La strada più utilizzata è quella di Internet, che sta ottenendo risultati a sorpresa soprattutto dal punto di vista di guadagno economico. Nonostante ciò, l’87,5 per cento dei disoccupati sta cercando lavoro attraverso dei canali informali, basti pensare a reti personali e parenti. L’85,3 per cento, inoltre, utilizza canali formali non istituzionali: dagli annunci alle inserzioni di giornali e internet. Infine, una riflessione sul PIL: nel 2017 è cresciuto dell’1,5 per cento, la crescita migliore dal 2010 ad oggi, e sta continuando ad aumentare anche nel primo trimestre del 2018.
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