E’ di oggi la notizia riguardante un giro di prostituzione scovato dalle forze dell’ordine in quel di Pomezia: in due centri massaggi, 5 persone gestivano cinque donne, sia italiane che dell’est Europa, anche giovani e alcune sposate, che appunto si prostituivano, offrendo il proprio corpo ai clienti se richiesti. Purtroppo quella dei centri massaggi camuffati da luogo dove svolgere pratiche sessuali a pagamento non è di certo una novità. La cronaca degli ultimi anni è piena di casi di questo genere, e senza tornare troppo indietro nel tempo, basta andare allo scorso mese di aprile, quando a Cremona sono stati chiusi una serie di centri massaggi cinesi, dove appunto vi erano ragazze che si vendevano. A metà gennaio, invece, toccò a San Donato, cittadina in provincia di Milano, registrare un episodio simile. Stessa cosa accadde mesi addietro a Pescara, Belluno e in altre zone d’Italia: una pratica diffusa da nord a sud che non conosce la parola fine. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ULTERIORI SVILUPPI
Due appartamenti in affitto uno a Roma e uno a Pomezia dove esercitare l’attività di massaggi con extra, cioè prestazioni sessuali. In realtà al momento del colloquio, la cricca che aveva organizzato il tutto parlava di posti dilaverò come segretarie. Una volta però assunte le mansioni si rivelavano ben diverse: prostituzione. Evidentemente alle aspiranti segretarie andava bene così, se non hanno rinunciato all’offerta di lavoro. Quattro uomini e una donna sono stati arrestati dai carabinieri di Pomezia su richiesta del gip del tribunale di Velletri, tutti italiani. A far scattare le indagini la denuncia di una delle donne che si era recata ala colloquio: le ragazze che invece si dedicavano all’attività criminale consegnavano il 60% dei guadagni ai gestori dell’attività (Agg. Paolo Vites)
INGANNATE CON POSTO DA SEGRETARIA
Scoperti dalle forze dell’ordine due centri massaggi che oltre a fornire servizi consoni alla propria attività, offrivano prestazioni sessuali. Per questo motivo cinque persone sono finite in manette a Pomezia, quattro uomini e una donna, tutte di nazionalità italiana. I reati per cui sono indagati sono quelli di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. In due appartamenti di Pomezia e Roma, in via Castelli Romani e in via Antonio Pacinotti, venivano eseguiti massaggi con annessi, se richieste dal cliente, prestazioni sessuali. Si prostituivano giovani donne, sia italiane quanto dell’est Europa, ed erano coinvolte anche mogli che offrivano il proprio corpo all’insaputa dei mariti. I carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti dei cinque arrestati.
INDAGINE NATA DOPO LA DENUNCIA DI UNA RAGAZZA
L’indagine è nata dopo una denuncia da parte di una ragazza che aveva appunto richiesto di essere assunta in uno dei centri massaggi suddetti, ma una volta recatasi sul luogo del lavoro, aveva scoperto che sarebbe stata assunta per prostituirsi. Due degli arrestati hanno 42 e 32 anni, entrambi di Pomezia ed entrambi incarcerati a Velletri; le donne gli consegnavano il 60% dei loro guadagni “extra”. Gli altri tre arrestati hanno invece 41 anni (la donna), nonché 50 e 65, e favorivano la prostituzione attraverso la gestione “logistica” dei due appartamenti, e tenendone la contabilità: per loro sono scattati gli arresti domiciliari.