Rosanna Belvisi uccisa dal marito Luigi Messina/ La figlia Valentina: “in Appello temo altro sconto di pena”

- Emanuela Longo

Omicidio Rosanna Belvisi: uccisa con 29 coltellate dal marito Luigi Messina dopo l'ennesima lite. Condannato in primo grado a 18 anni, a breve inizierà l'Appello. Le paure della figlia.

valentina_rosanna_belvisi_facebook Rosanna Belvisi e la figlia Valentina (Facebook)

Il 15 gennaio 2017, Rosanna Belvisi fu uccisa con 29 coltellate da Luigi Messina. Vittima e carnefice erano moglie e marito, genitori di Valentina, oggi 25enne, la quale chiede giustizia per quella madre che per anni ha subito le violenze di un “marito padrone” dal quale ha preso nettamente le distanze al punto da aver deciso di cambiare il cognome prendendo solo quello della madre. Era una mattina d’inverno quando al culmine di una serie di liti e dopo violenze che andavano avanti ormai da anni, Luigi Messina decise di mettere fine alla vita della moglie Rosanna sferrando contro di lei 29 coltellate mortali. Teatro del terribile omicidio fu la loro casa, nel quartiere Lorenteggio, a Milano, dove la coppia viveva. E sempre qui, Messina, ex guardia giurata 55enne, in passato aveva ripetutamente maltrattato la moglie, sia psicologicamente che fisicamente. Non solo con i suoi ripetuti tradimenti ma anche con botte con il bastone della scopa e altre coltellate, come quella avvenuta nel 1995, quando Rosanna rimase ferita alla schiena. Quella mattina di gennaio dello scorso anno, però, la furia di Messina fu spietata: la moglie venne a sapere non solo che lui aveva un’altra donna ma anche un figlio avuto dalla stessa. Dopo essere tornati da una vacanza a Pantelleria, a rompere quella apparente tranquillità fu l’ennesima discussione violenta durante la quale lui la uccise a coltellate, poi andò a giocare alle slot machine e a comprare dei pasticcini come se nulla fosse. “Mi martellava rinfacciandomi le relazioni extraconiugali”, è stata la giustificazione davanti agli inquirenti dopo un interrogatorio fiume al culmine del quale confessò.

LE PAURE DELLA FIGLIA VALENTINA

Un femminicidio terribile, quello che vide vittima, oltre un anno fa, Rosanna Belvisi, uccisa a coltellate dal marito killer Luigi Messina. Nel processo di primo grado l’uomo è stato condannato a 18 anni di reclusione nonostante il pm ne avesse chiesti al giudice 30. Uno sconto, questo, giustificato dal gup con la mancanza dell’aggravante della crudeltà. “Ma come si fa a dire che 29 coltellate non sono crudeltà? Mia madre è stata colpita in ogni parte del corpo. Così è come se la colpissero ancora e ancora”, ha commentato la figlia Valentina al Corriere della Sera. La giovane, oggi 25enne, attende con ansia l’avvio del processo di secondo grado che inizierà ufficialmente il prossimo 6 giugno a Milano. lei, ovviamente, sarà presente per chiedere giustizia per la madre Rosanna ma non nasconde le sue ansie: “Ho paura che il processo di secondo grado si concluderà con un altro sconto di pena”, ha dichiarato come riporta Il Giorno. Nel secondo grado i giudici saranno diversi e la figlia della vittima e dell’assassino reo confesso confida in una diversa visione rispetto a quella sottolineata dal gup, “anche se ormai ho poca fiducia”, ammette. Con il padre la giovane non ha più alcun contatto. “Per il delitto che ha commesso secondo me meritava almeno trent’anni, per mia madre non è stato fatto abbastanza. In altri casi sono state date pene più alte, dipende tutto dal giudice che uno si trova davanti”, dice oggi. La giovane sarà ospite de La Vita in diretta nella puntata odierna per ribadire la sua posizione e lanciare un nuovo appello alla vigilia del secondo grado a carico del padre.





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