Roma, stop sciopero Ama 2 luglio/ I motivi della Commissione di garanzia, Raggi contro “scrocconi” dei rifiuti
Roma, stop sciopero Ama 2 luglio: la decisione della Commissione di Garanzia in una lettera ai sindacati. La Raggi intanto contro gli “scocconi” dei rifiuti.

Era inizialmente previsto per il prossimo 2 luglio lo sciopero Ama indetto dai sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel e che avrebbe visto gli addetti al servizio di igiene urbana del Comune di Roma con le braccia incrociate. La protesta, tuttavia, non si terrà, come deciso dalla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali con una lettera fatta recapitare nella giornata odierna ai sindacati che si era impegnati a indire lo sciopero. I motivi, come spiega Repubblica.it nell’edizione romana, sarebbero da rintracciare nel mancato esperimento delle procedute di raffreddamento e conciliazione, prima ovviamente della proclamazione della protesta ma anche nel mancato rispetto della regola dell’intervallo. Quest’ultimo aspetto è motivato dal fatto che lo sciopero è stato comunicato lo scorso 14 giugno dai sindacati, ovvero a meno di tre giorni dalla protesta dell’Usb che si è tenuta il 17 giugno scorso.
VIRGINIA RAGGI CONTRO GLI “SCROCCONI DELLA SPAZZATURA”
Mentre si discute sullo stop dello sciopero Ama per il prossimo 2 luglio e ora rinviato a nuova data da destinare, interviene anche la sindaca Virginia Raggi che annuncia la scoperta di “altri 3 mila scrocconi della spazzatura”. Il riferimento, come spiega il primo cittadino della Capitale è a tutte quelle persone che negli ultimi anni hanno sporcato la città senza pagare mai le tasse. “E’ terminata la mappatura delle utenze nei quartieri di Trastevere e San Lorenzo, e anche lì l’Ama, l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti nella nostra città, ha trovato delle utenze fantasma”, ha fatto sapere la Raggi. I numeri parlano chiaro: solo a Trastevere sarebbero circa 1800 gli “scrocconi”: “delle oltre 8 mila utenze domestiche censite il 29%, pari a 1.791, non esistevano negli elenchi di chi paga le tasse”. A San Lorenzo non va meglio: sulle 6.974 utenze censite, sarebbero il 25% ovvero 1.381 le “utenze fantasma”.
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