Santa Elisabetta del Portogallo
Il 4 luglio la Chiesa Cattolica ricorda e festeggia Santa Elisabetta del Portogallo, conosciuta anche Isabella di Aragona. Una regnante che si è contraddistinta nel corso della propria vita terrena per l’estrema religiosità. Essendo stata una donna di una certa importanza e potere ci sono tantissime notizie sul suo conto suffragate da documenti storici a partire dalla nascita avvenuta nella città di Saragozza il 4 gennaio del 1271 mentre la morte è sopraggiunta il 4 luglio del 1336 a Estremoz, una piccola cittadina portoghese che conta attualmente circa 14 mila abitanti e che fa parte della regione portoghese dell’Alentejo. Inoltre si hanno notizie certe sul suo matrimonio, avvenuto nell’anno 1282 quando a soli undici anni, venne data in sposa per motivi politici al re Dionigi di Portogallo. Gli ultimi anni della sua vita da monarca al fianco del marito furono particolarmente difficili per alcuni ragioni tra cui anche la malattia che colpì il marito debilitandolo enormemente.
La faida tra padre e figlio
A dividere la famiglia fu uno scontro che si innescò tra re Dionigi e su figlio Alfonso con quest’ultimo che temendo da parte del padre un possibile colpo di coda favorendo sul trono uno dei suoi tanti figli illegittimi, lo accusò pubblicamente arrivando a preparare sul campo di battaglia un esercito che si sarebbe dovuto scontrare a poche centinaia di metri dalle porte di Lisbona. La guerra civile venne evitata soltanto grazie al coraggioso intervento di Santa Elisabetta che sul campo di battaglia riuscì a convincere le due avverse fazioni a mettere da parte i rispettivi intendimenti di battagliare grazie ad un vero e proprio miracolo. Infatti, il suo arrivo venne caratterizzato da un squarcio di luce solare che divisi i due eserciti facendo intuire che non fosse quello il volere di Dio. Nonostante questo atto eroico, Santa Elisabetta venne accusata dal marito di aver tramato alla sue spalle per cui venne rinchiusa in una fortezza fino alla morte del sovrano. Tornata in libertà decise di vivere in povertà e donò al Santuario di Compostela la sua corona al termine di un pellegrinaggio e poi entrò in un monastero di ordine francescano.