Affascinata dai lampi, si è affacciata alla finestra per osservare il temporale. Poi un frastuono e quindi il crollo del ponte Morandi. Da quel 14 agosto tutto è cambiato per sempre non solo per Genova, ma anche per Adele, nome di fantasia. La bambina attratta dalla pioggia è stata testimone in quegli attimi di una tragedia che non dimenticherà mai. E infatti da allora ha smesso di parlare. Quel silenzio comprensibile all’inizio è diventato anomalo col passare dei giorni. «In quegli istanti carichi di ansia nessuno si era accorto di quanto accaduto ad Adele, solo dopo i genitori si sono resi conto che era diventata improvvisamente silenziosa». Del resto la prima cosa che la bambina ha fatto dopo il crollo del viadotto è correre in strada insieme alla madre, in preda al panico, come tutti gli abitanti della zona rossa diventati poi sfollati. Quando i genitori di Adele si sono resi conto che la bambina aveva smesso di parlare si sono rivolti a Emdr Italia, associazione di medici specializzati nel trattamento dei traumi. «Lo shock visivo ed emotivo ha prodotto un blocco nella bambina, che nei giorni successivi al crollo è peggiorato», hanno dichiarato gli esperti a Repubblica.
GENOVA, BAMBINA NON PARLA PIÙ DOPO IL CROLLO DEL PONTE
Esperienze come quella del crollo del ponte Morandi possono sconvolgere un adulto, per un bambino è ancor più dura superarle. Adele poi non ha solo assistito ad una tragedia, ma ha dovuto lasciare la sua casa insieme ai genitori. La vicenda è raccontata dal quotidiano La Repubblica nell’edizione del 13 settembre 2018, a circa un mese di distanza dal disastro. «Se già per un adulto è complesso lasciare le proprie cose, figuriamoci per una bambina che aveva già vissuto il trauma del crollo», spiegano gli esperti di Emdr Italia al quotidiano. Loro si stanno occupando della piccola. I medici comunque sono convinti che quello di Adele sia solo un «blocco temporaneo». Con il tempo, l’affetto, la dolcezza e la comprensione dei suoi genitori, la bambina potrà superare il trauma e riprendere normalmente la sua vita. Per ora comunica solo attraverso i suoi disegni. Questo è diventato il suo canale di comunicazione.