Un “tesoretto da 52 milioni” detenuto in conti svizzeri e collegato ad alcune fiduciarie nel Liechtenstein è emerso nell’inchiesta patrimoniale sui beni di Mario Ciancio Sanfilippo, direttore tra gli alltri del quotidiano La Sicilia, condotta dai magistrati Antonino Fanara e Agata Santonocito. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, secondo i pm Ciancio – sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa – avrebbe “mantenuto rapporti con Cosa Nostra catanese in modo sistematico” a partire “dagli anni 70 a oggi”. L’editore de La Sicilia e de La Gazzetta del Mezzoggiorno, secondo l’ accusa “continua oggi a operare come imprenditore mantenendo rapporti con importanti esponenti di Cosa Nostra catenese e palermitana, con i quali è socio”. (agg. di Dario D’Angelo)
CIANCIO SANFILIPPO, SEQUESTRATI 150 MILIONI
Sequestrati 150 milioni di euro all’editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo: sigillate Antenna Sicilia e Telecolor, con la confisca inoltre de La Sicilia e de La Gazzetta del Mezzogiorno. Come riportato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, è giunta la replica di Sanfilippo: “Nell’ambito del procedimento di prevenzione a mio carico ritenevo di avere dimostrato, attraverso i miei tecnici e i miei avvocati, che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi e che il mio patrimonio è frutto soltanto del lavoro di chi mi ha preceduto e di chi ha collaborato con me. Ritengo che le motivazioni addotte dal Tribunale siano facilmente superabili da argomenti importanti di segno diametralmente opposto, di cui il collegio non ha tenuto conto. I miei avvocati sono già al lavoro per predisporre l’impugnazione in Corte di Appello. Sono certo che questa vicenda per me tristissima si concluderà con la dovuta affermazione della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, come dimostra la mia storia personale, la mia pazienza e la mia ormai lunga vita nella città di Catania”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SEQUESTRATI 150 MLN ALL’EDITORE
Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, il tribunale di Catania ha emesso un decreto con il quale ordina il sequestro di una serie di beni per un valore di circa 150 milioni di euro a scapito dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, direttore del quotidiano La Sicilia e di una serie di tv locali. Ad eseguire il provvedimento nella giornata odierna, come riferisce il Fatto Quotidiano nell’edizione online, sono stati i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catania. Tutti i dettagli dell’operazione – è ancora in corso la quantificazione del valore dei beni – saranno resi noti nell’ambito di una conferenza stampa che si terrà domani presso la sala stampa della procura. Il potente imprenditore catanese era stato coinvolto in un lungo iter giudiziario e nel 2017 era finito a processo per concorso esterno all’associazione mafiosa nell’ambito di un procedimento che lo vede ancora oggi imputato. Le indagini a suo carico da parte della procura erano state avviate già nel 2007 ma nel 2012 si era proceduto con la richiesta di archiviazione. A bocciare l’istanza il gup Luigi Barone che aveva dato l’ok per la trasmissione degli atti ai magistrati. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Mario Ciancio Sanfilippo, accolto dal gup Bernabò Distefano nel 2015.
MARIO CIANCIO SANFILIPPO: MAXI SEQUESTRO
Sono passati circa 10 anni dall’inizio della lunga inchiesta relativa all’editore Ciancio, oggi ormai 86enne e dopo un interminabile iter giudiziario, solo 12 mesi fa il gup (il terzo che si è occupato del caso) ha preso in mano le redini ordinando il processo. Il noto editore catanese, è oggi al centro della cronaca per via del maxi sequestro di oltre 150 milioni di euro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Come spiega Il Giornale di Sicilia, il decreto di sequestro contestuale confisca riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili tutte con riferimento al direttore del quotidiano La Sicilia. Il sequestro riguarda l’intero gruppo editoriale che fa capo a Mario Ciancio Sanfilippo ed il provvedimento coinvolgerebbe anche il medesimo quotidiano da lui diretto, la maggioranza delle quote della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari e due emittenti tv regionali, Antenna Sicilia e Telecolor. A tal fine il Tribunale ha già nominato dei commissari giudiziari al fine di garantire la continuazione dell’attività del gruppo.