Un giovane romeno è stato arrestato dai carabinieri nell’ambito delle indagini sulla rapina avvenuta domenica scorsa a Lanciano nella villa dei coniugi Martelli. L’uomo avrebbe agevolato la fuga di uno dei rapinatori, che sarebbe riuscito a far perdere le sue tracce. Quindi è accusato di favoreggiamento: secondo quanto emerso, non sarebbe direttamente coinvolto nella brutale aggressione. Stando a quanto riportato da Il Tempo, il sospetto è che il quinto ragazzo arrestato possa aver aiutato in qualche modo il basista della sanguinosa rapina nella villa dei coniugi Martelli forse, secondo le prime informazioni, anche solo coprendone la fuga. E questo vuol dire quindi che c’è un’altra persona ancora in circolazione da trovare per il massacro nella villa di Carminiello di Lanciano. E infatti prosegue la caccia all’uomo per individuare altre persone coinvolte nella rapina. (agg. di Silvana Palazzo)
UN ALTRO IN FUGA NEI CAMPI: È IL BASISTA?
Una quinta persona facente parte della banda che ha commesso la rapina alla villa dei coniugi Martelli, a Lanciano, è stata fermata nell’ambito di una vasta operazione congiunta di polizia e carabinieri nei campi di Sant’Onofrio. A riportarlo è il portale di Lanciano, “Zona Locale”, ma non è chiaro se l’uomo arrestato al termine di un inseguimento che ha richiesto l’intervento di un elicottero oltre che un massiccio dispiegamento di agenti sia il basista della banda, cioè il regista dell’intera rapina, o un altro elemento. Quel che appare ormai certo è che insieme a lui sia in fuga una sesta persona facente parte della banda, che a questo punto sarebbe composta da 6 elementi. I due sarebbero romeni come i compagni arrestati pochi giorni fa, gli stessi che nell’interrogatorio con la pm di questa mattina potrebbero aver fornito gli elementi necessari per mettersi sulle loro tracce. (agg. di Dario D’Angelo)
LANCIANO, UOMINI IN FUGA SAREBBERO DUE
Caccia all’uomo nelle campagne di Lanciano: una maxi-operazione di polizia e carabinieri, con l’ausilio di un elicottero, è in corso da alcune ore a questa parte per tentare di assicurare alla giustizia il quinto componente della banda protagonista della cruenta rapina nella villa dei coniugi Martelli. Come riportato da Rai News, il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, al termine di un vertice in Procura, ha dichiarato:”Si sta lavorando, il procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio ha dato indicazioni”. Ma secondo il portale “Zona Locale” di Lanciano sarebbero addirittura due gli uomini ricercati dalle forze dell’ordine. Da segnalare che l’elicottero durante la sua ricognizione è atterrato brevemente tra i campi di Sant’Onofrio prima di riprendere il volo. Da capire se il ricercato sia stato atterrato o meno. (agg. di Dario D’Angelo)
CACCIA AL QUINTO UOMO
Blitz in corso tra le frazioni Rizzacorno e Colle Campitelli di Lanciano: polizia e carabinieri, anche con l’ausilio di un elicottero, stanno cercando altri membri della banda responsabile della cruenta rapina nella villa dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan. Come riportato da Rete8, ai residenti dell’area interessata è stato ordinato di restare in casa. «Gli investigatori sono sulle tracce di un quinto componente della banda di rapinatori, che sarebbe in fuga nelle campagne e potrebbe essere lui il basista», ha dichiarato il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, al termine di un vertice in Procura avvenuto dopo l’interrogatorio dei primi tre romeni fermati. Ora dunque potrebbe finire in manette anche il quinto componente della banda che durante la notte del 23 settembre ha assaltato la villa del chirurgo in pensione mentre dormiva insieme alla moglie. (agg. di Silvana Palazzo)
“NON ABBIAMO TAGLIATO NOI L’ORECCHIO A NIVA BAZZAN”
I tre romeni arrestati per la rapina di Lanciano nella villa dei coniugi Martelli hanno confessato. Tutti e tre hanno ammesso le responsabilità specificando i rispettivi ruoli. Nessuno di loro però avrebbe tagliato l’orecchio della signora Niva Bazzan. «Hanno indicato in altra persona il responsabile», ha dichiarato l’avvocato Domenico Russo, come riportato da Il Messaggero, al termine dell’interrogatorio di garanzia effettuato in carcere dal Gip Massimo Canosa, alla presenza del procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio. Il legale difende i tre romeni in stato di fermo, i fratelli Costantin e Ion Turlica e il loro cugino Aurel Ruset. Intanto l’indagine prosegue per provare le responsabilità nella rapina anche del quarto uomo, Alexandru Bogdan Colteaunu, arrestato due giorni fa a Caserta mentre provava a vendere un orologio rubato nella villa di Martelli. (agg. di Silvana Palazzo)
NIVA BAZZAN: “NON CI POSSO ANCORA CREDERE”
Rapina a Lanciano, i coniugi Martelli sono tornati a casa dopo la terribile notte trascorsa tra sabato e domenica: un commando di quattro persone li ha aggrediti brutalmente all’interno della loro villa e alla signora Niva è stato tagliato un orecchio. I quattro malviventi sono stati assicurati alla giustizia e, intervistata da La Vita in Diretta, l’anziana ha commentato: “Sto andando a casa, spero di poter riabbracciare mio figlio e mio marito. Sono stata accolta molto bene in questa struttura ospedaliera, sono stati splendidi: vicinanza, solidarietà e professionalità stupenda“. E ha aggiunto: “Ancora non posso credere che sia successa a noi una cosa così forte, anche emotivamente come evento. Non mi aspettavo una risposta così grande che interessasse tanta gente”.. Queste le parole del marito, un medico noto a Lanciano: “Arrestato anche il quarto malvivente? Non ho interesse a essere informato su ciò che accade a loro, io da questa situazione sono uscito: ero fiducioso che avrebbero fatto quanto necessario. Come sto? Io mi sento perfetto, i segni andranno via più lentamente rispetto a quanto ci ho messo io a cancellare quanto successo”.
POLIZIOTTO FABBROCINI: “NIVA ERA DISTRUTTA”
Nel corso de La Vita in Diretta è intervenuto il dirigente della Polizia Alfredo Fabbrocini, che ha parlato dell’arresto dell’ultimo rapinatore: “Abbiamo fatto un lungo e paziente lavoro sulle telecamere, non solo quelle della città ma anche quelle al di fuori. Siamo riusciti a prenderlo anche grazie alle segnalazioni dei colleghi del territorio. Eravamo in tanti a corrergli dietro, sapevamo che quello era uno dei posti nevralgici in cui poteva nascondersi”. Sull’ipotesi che fosse lui il capo della banda: “Lui era quello che aveva più dimestichezza, aveva un precedente specifico ed era già ricercato per una rapina in villa. Rispetto agli altri non era del Paese, potrebbe essere stato lui a fare alzare il livello della banda ma non abbiamo ancora elementi certi”. E aggiunge: “Il capo della banda è quello che ha fatto tutto, che ha tagliato l’orecchio e che ha ritirato i soldi al bancomat, oltre ad essere l’unico ad interagire con le vittime in un perfetto italiano”. Dopo aver visto l’intervista a Niva ha sottolineato: “La signora era disperata, una donna distrutta: forse non credeva alla promessa che le avevamo fatto di ritrovare i malviventi”. Infine, una battuta sulla possibile presenza di altri complici del commando: “Al momento non abbiamo e non diamo indicazioni di questo tipo: lavoriamo per definire i ruoli e capire cosa c’è dietro questa banda”.