La maxi inchiesta che si è svolta tra Ancona e Macerata in merito ad un giro di pedopornografia e che ha portato all’arresto di due finti talent scout, ha fatto emergere che sarebbero circa una decina le minorenni coinvolte, tutte tra i 14 ed i 17 anni. Nel giro di foto e video hard sarebbero finite anche alcune ragazze di poco maggiorenni e delle quali sono state acquisite le testimonianze. E’ quanto rivela Il Resto del Carlino rispetto all’inchiesta iniziata nel settembre 2017. Non solo foto hard ma anche video che per gli inquirenti rappresenterebbero la prova schiacciante a carico degli arrestati, ovvero un uomo di 72 anni di Genga e un 35enne di Macerata, quest’ultimo anche accusato di violenza sessuale. Entrambi, rispettivamente fotografo amatoriale e fotografo professionista, si erano finti talent scout per adescare minorenni. Secondo le indiscrezioni, ci sarebbero almeno quattro filmati che i carabinieri di Fabriano hanno messo a disposizione della procura di Ancona. Intanto, arriva il commento dell’avvocato difensore del 72enne arrestato ed attualmente ai domiciliari, il quale ha dichiarato: “L’arresto ha molto sorpreso il mio assistito e un po’ anche me, in quanto il quadro accusatorio non è cambiato dall’autunno 2017, quando peraltro l’uomo è stato molto collaborativo e ha fornito alla Procura alcune sue dichiarazioni”.
SESSO E FOTO HOT CON MINORENNI: SCENA MUTA DEI DUE ARRESTATI
Il legale del 72enne arrestato per pedopornografia spera di poter ottenere una misura meno restrittiva in favore del suo assistito. “Mi ha detto di essere stupito da quanto avvenuto. Personalmente sto continuando a studiare gli atti e ritengo che la sua posizione possa essere sensibilmente ridimensionata”, ha ribadito l’avvocato Carmenati, suo difensore. A finire ai domiciliari anche il 35enne accusato tra le altre cose anche di violenza sessuale nei confronti di due minorenni con le quali avrebbe avuto rapporti non consenzienti in quanto entrambe ubriache. In merito al pensionato, si potrebbero configurare i reati di detenzione di materiale pedopornografico e induzione alla prostituzione. La sua difesa tuttavia cercherà di dimostrare che il suo assistito non sarebbe in possesso di alcun tipo di materiale specializzato da fotografo o cineasta, quindi senza grande esperienza in ambito tecnologico. Secondo le indagini, invece, i due arrestati avrebbero inizialmente pagato le ragazzine per ricevere le loro foto discinte per poi andare oltre realizzando loro stessi foto e video hard, convincendo le minori che le avrebbero fatte entrare nel mondo dello spettacolo, fingendosi dunque talent scout. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, entrambi gli uomini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.