Chiusa a Torino l’inchiesta sul Salone del Libro: sono 29 le persone indagate, tra cui l’ex sindaco Piero Fassino. Tutti i politici, funzionari, amministratori pubblici, revisori dei conti e banchieri coinvolti stanno ricevendo in queste ore gli avvisi di conclusione di indagine per l’inchiesta sul Salone del Libro. Le accuse che a vario titolo sono contestate dal pm Gianfranco Colace e il procuratore aggiunto Enrica Gabetta vanno dal falso in bilancio alla turbativa d’asta e peculato. Sono stati analizzati tutti i conti della Fondazione dal 2010 al 2015, partendo dai guai giudiziari dello storico presidente Rolando Picchioni. Come riportato da La Repubblica, si è arrivati alla conclusione che la valutazione del marchio fu sovrastimata per risanare i bilanci in deficit di quasi 800mila euro. Un milione e 800mila euro infatti era la somma che uno studio di advisor aveva ritenuto appropriata, ma valutazioni successive hanno poi portato a mettere il marchio all’asta per circa 350mila euro.
SALONE DEL LIBRO: 29 INDAGATI, C’È ANCHE FASSINO
Un altro filone dell’inchiesta aveva preso in considerazione i finanziamenti pubblici ricevuti negli anni. A ricevere l’avviso di conclusione delle indagini per l’inchiesta sul Salone del Libro, oltre allo storico presidente Rolando Picchioni, anche l’ex sindaco Piero Fassino, l’ex presidente Giovanna Milella, l’attuale assessore alla cultura Antonella Parigi e il suo predecessore Michele Coppola. Picchioni è già stato condannato a due anni per calunnia, nel processo da cui nel 2016 ha preso il via l’intera indagine. Dal gruppo degli indagati sono invece usciti tutti i consiglieri di amministrazione, tra cui Walter Barberis e l’avvocato e docente di diritto costituzionale Enrico Grosso. Per loro, come riportato da La Repubblica, è stata chiesta l’archiviazione. L’inchiesta è trasversale: tocca più mondi e strati della kermesse. Dai conti alle location di svolgimento, dall’organizzazione ai privati, passando per i finanziamenti dagli enti pubblici fino al mondo politico che ha sempre fatto da regia alla manifestazione decidendone, come riportato da La Stampa, indirizzi e budget di spesa.