E’ un po’ triste che un padre, per cercare di aiutare la figlia, ricorra all’aiuto dei social network. Un po’ triste quando l’argomento in questione è intimo, fa parte del periodo di sviluppo di una adolescente (12 anni) e andrebbe invece affrontato appunto tra un padre e un figlio, magari con l’aiuto di qualcuno che lavora nel campo dei rapporti con gli adolescenti. Ma non messo in piazza pubblicamente, anche se oggi viviamo in una piazza virtuale dove ogni nostro gesto, ogni nostro problema, ogni nostra domanda viene sparpagliata in faccia a tutti, non sempre con le reazioni che si cercavano, quelle buone. A questo padre, l’americano Justin Brower, tutto sommato è andata bene. Il problema, che sicuramente si sarebbe risolto con l’età, era che la ragazzina, dopo aver subito da piccola un pesante intervento chirurgico sul collo, causato dalla sindrome di Arnold.Chiari, una rara malformazione della fossa cranica posteriore dove si trova il cervelletto, si vergognava della cicatrice rimasta sul collo.
L’AIUTO DEI SOCIAL NETWORK
Per questo motivo lasciava sempre slegati i capelli lunghi sul collo. Niente di così grave, si direbbe. Dopo aver tentato molte volte di convincerla a tirarseli su, a non vergognarsi della cicatrice (chissà quanto l’avrà stufata con questa richiesta) ha pensato di chiedere aiuto al popolo della Rete postando la foto della cicatrice. Aiuto che ovviamente non si è fatto attendere, con oltre diecimila interventi di gente che consigliava la ragazzina ad aver coraggio, altri che mostravano le loro cicatrici. Alla fine la piccola si è convinta e il padre ha messo in bella mostra sulla Rete la foto del collo con la cicatrice e i capelli tirati su. Felicissimo il papà: «Non immaginavo una simile reazione e vi ringrazio per l’appoggio che mi avete dato e le storie che avete raccontato. So che mia figlia può fare quello che vuole coi suoi capelli e il suo corpo, ma voglio che le mie ragazze imparino ad avere fiducia in loro stesse. Se sarò riuscito a insegnare loro questa cosa, allora vorrà dire che avrò fatto il mio dovere di padre». In realtà verrebbe da dire che proprio non è riuscito a fare il suo dovere, visto che a convincere la figlia sono stati “gli altri”.