Andrea La Rosa, ex calciatore ucciso/ Raffaele Rullo e la madre volevano farlo a pezzi con una sega elettrica

- Silvana Palazzo

Andrea La Rosa, ex calciatore ucciso: Raffaele Rullo e la madre Antonietta Biancaniello volevano fare a pezzi il cadavere con una sega elettrica

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Antonietta Biancaniello e Raffaele Rullo volevano fare a pezzi con una sega elettrica il cadavere dell’ex calciatore Andrea La Rosa. Il dettaglio è emerso oggi in aula davanti alla Corte di Assise di Milano durante il processo a carico della 60enne, accusata insieme al figlio Raffaele Rullo dell’omicidio di La Rosa, ritrovato morto in un fusto di benzina nel bagagliaio dell’auto della donna nel dicembre 2017. Un maresciallo dei carabinieri che ha condotto l’inchiesta ha raccontato nella sua testimonianza che Rullo aveva acquistato la sega elettrica al negozio di Leroy Merlin di Nova Milanese il giorno prima della scomparsa della vittima, il 14 novembre 2017. Una decina di giorni dopo la madre ha riconsegnato l’utensile in un altro punto vendita della catena francese, quello di Baranzate. Qui è stato sequestrato dagli investigatori, che hanno ritrovato al suo interno residui di legno anche se, come spiegato dal testimone in aula, «a casa di Biancaniello e di Rullo non è stata ritrovata legna, né tantomeno un camino».

ANDREA LA ROSA, VOLEVANO FARLO A PEZZI CON UNA SEGA ELETTRICA

Ma oggi in aula è stata mostrata anche la foto del fusto di benzina dove è stato ritrovato il corpo di Andrea La Rosa e che venne sequestrata nel bagagliaio dell’auto di Antonietta Biancaniello, fermata il 14 dicembre 2017. Il maresciallo dei carabinieri ha spiegato che l’ex calciatore «era piegato all’interno del bidone. La sua testa era in mezzo alle gambe incrociate e le mani erano appoggiate sul fondo». Nel corso della sua testimonianza, il militare ha raccontato che Raffaele Rullo aveva anche cercato su internet un modo per «calcolare quanto acido fosse necessario per dissolverlo». Questa frase ha provocato la forte reazione della madre della vittima, che a quel punto è uscita in lacrime dall’aula. Il teste ha poi ricordato il ritrovamento nel corso delle perquisizioni a casa di Rullo di tre siringhe, alcuni flaconi di soluzione salina e una dose di “sonirem”, un potente psicofarmaco. «Dalle analisi è risultato che La Rosa fosse positivo all’assunzione di questo medicinale». Quindi l’ex calciatore probabilmente fu stordito prima di essere ucciso.





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