ELEONORA BOTTARO, MORTA DI LEUCEMIA: RIFIUTÒ LA CHEMIO/ Genitori a processo, “responsabilità da accertare”

- Dario D'Angelo

Eleonora Bottaro, morta di leucemia: rifiutò la chemioterapia. Decise di fidarsi dei genitori sostenitori del metodo Hamer: i due ora a processo.

eleonora bottaro 2019 twitter 640x300 Eleonora Bottaro, foto da Twitter

I genitori di Eleonora Bottaro, la 18enne di Bagnoli di Sopra morta di leucemia dopo aver rifiutato la chemioterapia, finiranno a processo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione respingendo il ricorso presentato dai legali della mamma e del papà della ragazza con l’intento di accertare eventuali responsabilità penali sul decesso della figlia. Come riportato da Fanpage, Lino e Rita Bottaro compariranno davanti al giudice monocratico a partire dal prossimo 7 febbraio. I due, a partire dal 29 agosto 2016, data della morte di Eleonora, sono stati indagati per omicidio colposo con l’aggravante della previsione del fatto. Scagionati dal giudice per l’udienza preliminare, secondo cui la ragazza era in grado di decidere in autonomia e per questo non venne condizionata dai genitori, i due sono finiti nuovamente sotto accusa da parte del pubblico ministero Valeria Sanzari, secondo cui Lino e Rita Bottaro impedirono a Eleonora di fare una scelta libera. La Corte d’Appello aveva già stabilito il rinvio a giudizio della coppia, decisione oggi confermata dalla Cassazione.

ELEONORA BOTTARO, LA STORIA

La vicenda di Eleonora Bottaro è di quelle che lasciano un grande rimpianto. Alla 18enne era stata diagnosticata una leucemia ma la ragazza decise di non sottoporsi alla chemioterapia preferendo ricorrere al metodo Hamer. Secondo questa teoria, la sua malattia sarebbe stata una conseguenza dalla morte prematura del fratello, deceduto nel 2013 per un aneurisma. I precetti di Ryke Geerd Hamer, il medico tedesco che inventò il metodo, sancivano che Eleonora sarebbe guarita semplicemente assumendo vitamine e recandosi da una psicoterapeuta. A nulla servirono gli sforzi profusi dai dottori nel tentativo di convincere la giovane a sottoporsi alla chemioterapia, un metodo che – per quanto doloroso – avrebbe dato delle speranze di guarigione. All’epoca Eleonora era ancora diciassettenne: per questo motivo venne effettuata una segnalazione al Tribunale dei Minori, ma neanche la messa della Bottaro sotto la sorveglianza di un tutore riuscì a distogliere la ragazza dai suoi intenti. La giovane, infatti, preferì fidarsi del parere dei suoi genitori, convinti sostenitori del metodo Hamer.





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