Da quando Francesco Sicignano ha ucciso un rapinatore albanese che gli era entrato in casa di notte la sua vita è cambiata. Ha scoperto di dover affrontare la vendetta del Kanun. Solo l’intervento di un intermediario potrebbe aiutarlo a cambiare il suo destino. «Vorrei che Francesco giurasse di dire la verità davanti a Dio, così potrò riferirla alla famiglia del ragazzo ucciso sotto la mia responsabilità», gli dice. Sicignano gli mostra cosa è successo quella notte perché i genitori del ragazzo albanese pensando che Francesco gli abbia sparato mentre passeggiava in strada. Le prove smentiscono questa versione e l’intermediario gli crede. «Io credo a quest’uomo, la famiglia doveva perdonare ancora prima del funerale». Ma nel Kanun c’è la possibilità di perdonare. E quindi parte per l’Albania. I genitori del ladro ucciso però non credono alla versione di Sicignano. «Non crediamo a quello che mi ha raccontato, la storia è tutt’altra, io non cambio idea. Se il killer di nostro figlio verrà qui a parlare con noi non gli succederà nulla». Il padre del ragazzo ucciso aggiunge: «Gli sto concedendo di venire qui, ma se Francesco non verrà per evitare di darmi i soldi che gli potrei chiedere automaticamente non avrà il mio perdono e diventerà colpevole anche di questa offesa. E mi dovrà non una, ma due vendette di sangue». Il cugino rincara la dose. A quel punto la Iena va a parlare al ministro dell’Interno albanese che smentisce l’esistenza di questo fenomeno, il Kanun. «La vendetta di sangue è un’invenzione di qualche associazione che vuole arricchirsi attraverso fondi e donazioni». Ma per Sicignano il rischio è reale… (agg. di Silvana Palazzo)
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KANUN, FRANCESCO SICIGNANO CONDANNATO A MORTE
“Le Iene” torna ad occuparsi del Kanun, il codice di comportamento albanese che prevede di vendicare l’uccisione di un familiare ammazzando un membro dell’altra famiglia. Una tradizione terribile di cui c’è traccia anche in Italia. L’inviato Luigi Pelazza nel suo primo servizio ha incontrato alcune famiglie a cui è stata giurata la vendetta. Persone minacciate, costrette a vivere segregate in casa, spesso giovani. Per il servizio che andrà in onda nella puntata di oggi, domenica 10 febbraio 2019, la Iena ha incontrato la famiglia Sicignano che si è confrontata con un intermediario per parlare con i genitori del ragazzo la cui morte va rivendicata con altro sangue. Francesco Sicignano ha ucciso un ladro albanese che gli era entrato in casa di notte. Non sapeva avrebbe rischiato di affrontare la vendetta del Kanun. Ma a volte il destino può cambiare con l’intervento di un intermediario. Quest’ultimo ha il compito di raccogliere le parole della famiglia Sicignano e di incontrare i genitori del ragazzo ucciso e la cui morte vogliono vendicare.
“NEL KANUN ESISTE IL PERDONO MA…”
«È molto evidente che la famiglia soffre a causa di questa vicenda. In questo caso il Kanun dice che esiste la possibilità di perdonare», dichiara l’intermediario nel servizio realizzato da “Le Iene” e che andrà in onda stasera. Nel video di anticipazione l’intermediario spiega che «il padre del ragazzo ucciso potrebbe voler incontrare Francesco». Si tratta del pensionato di Vaprio D’Adda che nell’ottobre 2015 sparò e uccise Gjergj, ladro 26enne che aveva fatto irruzione nel suo appartamento. Se la famiglia di quest’ultimo dovesse accettare un incontro, dovranno andare in Albania. «Se verrai con me sarai sotto la mia responsabilità e non potrà accaderti nulla finché non tornerai a casa. Perché se dovesse succederti qualcosa io verrei disonorato». C’è una scappatoia a questa legge “morale” o il cerchio si chiude solo quando il sangue è lavato con il sangue? Nel servizio di oggi scopriremo dunque se il Kanun è davvero un codice che prevede solo la vendetta o se invece può trasformarsi in perdono, e in tal caso a quali condizioni.