Omicidio Lorys Stival, la madre Veronica Panarello ricorre in Cassazione contro la sentenza d'Appello che ha confermato la condanna a 30 anni di carcere. Le mosse dell'avvocato Villardita
VERONICA PANARELLO RICORRE IN CASSAZIONE
Quando sono state depositate le motivazioni della sentenza di secondo grado a carico di Veronica Panarello, è stato chiarito il movente dell’omicidio del figlio Lorys Stival. Nelle 174 pagine è stata sottolineata la lucida crudeltà della donna nel commettere il delitto e il fatto che il bambino sia stato ucciso per la sua resistenza a recarsi a scuola. Il movente dell’omicidio sarebbe da collegare «a nodi conflittuali nella sfera familiare ed alle conseguenti sensazioni di profonda angoscia d’ansia della Panarello, che hanno agito come una miccia, innescando nella donna una fortissima rabbia in relazione ad un comportamento di Lorys, avvertito come pericoloso o troppo fastidioso, tale da scatenarle l’impulso di metterlo a tacere». Lorys non voleva andare a scuola e quella resistenza avrebbe innescato il litigio con la madre, che poi lo ha ucciso. Nelle motivazioni Veronica Panarello viene descritta come una donna che ha agito «senza alcuna pietas secondo il piano poco prima prestabilito per cercare di eliminare le tracce del delitto con l’occultamento del cadavere di Lorys e addirittura simulando una violenza sessuale ai danni del bambino da parte di ignoti per depistare le indagini».