Corruzione nella Sanità a Napoli: 30 persone rinviate a giudizio per il caso degli appalti pilotati dell’Asl Napoli 1. Novità rilevanti dalle indagini che coinvolgono “lady Asl”, la donna al centro dell’inchiesta: gli investigatori, nel corso del sequestro dell’ufficio appalti dell’ex direttrice, hanno rinvenuto un pizzino con riportati numeri, nomi di aziende, scadenze temporali, somme aritmetiche ma anche i regali da recapitare a destra e a sinistra. Come riporta Storie Italiane, questo nuovo capitolo fa tremare i manager della sanità campana e non è possibile escludere colpi di scena ulteriori nelle prossime settimane. La manager è accusata di aver favorito delle aziende riconducibili a Vincenzo Dell’Accio, imprenditore accusato a sua volta di averla sedotta e sfruttata, come evidenziato da Il Mattino.
I PIZZINI DI LADY ASL: NOVITA’ DALLE INDAGINI
Il pizzino è un foglio a quadretti in formato a/3 e contiene informazioni importanti per gli inquirenti. Una storia che accende i riflettori sulla corruzione nella sanità napoletana e che crea sdegno, come evidenziato dalla Maluccelli a Storie Italiane: «Io mi metto nei panni di chi chiede una cura e chi ha un problema fisico grave ed ha a che fare con queste situazioni. Se qualcuno va lì e sfascia tutto, lo sostengo». Queste, invece, le parole di Giovanni Terzi: «Pagano i cittadini ma anche quei medici e quelle strutture per bene che ogni giorno portano avanti la sanità in Italia, a fronte di qualche mascalzone come questa lady Asl, cancro della nostra società. La cosa che più mi fa effetto è che comunque sia stato costruito un sistema terrificante sulla vita e sulla salute sulla città di Napoli. Tutti noi paghiamo un pezzo gravissimo per colpa di questi mascalzoni».