Nuovi elementi “incastrano” l’ex marito di Ghizlan El Hadraoui, la 37enne trovata morta e carbonizzata nella sua auto a Modena. L’uomo è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza nella zona dove è stato rinvenuto il corpo lo scorso 6 febbraio. I nuovi elementi a carico di Khalil Laamane sono stati illustrati dal procuratore capo Lucia Musti. Risultano video delle telecamere di capannoni industriali presenti in zona via Cavazza che hanno immortalato il 49enne. Il procuratore ha spiegato che l’orario in cui Khalil Laamane è stato ripreso «è compatibile con quello presumibile dell’omicidio». Inoltre gli inquirenti hanno rinvenuto tracce biologiche nell’auto di lui, che ora saranno analizzate, «rispetto alle quali, però, non si possono fornire ulteriori dettagli». E poi ci sono le chiavi della donna, trovate nella disponibilità dell’uomo. L’ex marito di Ghizlan El Hadraoui è indagato per l’omicidio pluriaggravato, e c’è anche la premeditazione.
GHIZLAN EL HADRAOUI, EX MARITO RIPRESO DA TELECAMERE
Negli ultimi giorni è emersa la notizia che in Procura lo scorso 21 gennaio è stata depositata una denuncia-querela dove si ipotizzavano reati di ingiuria, minaccia e diffamazione. Una minaccia “semplice”, non aggravata e per un singolo episodio. Nell’atto dunque non c’era nulla che lasciasse presagire scenari più gravi, come quello dello stalking. La denuncia non riportava scenari tali da poter dare il la a misure nei confronti del 49enne. Non poteva essere allontanato dalla donna perché una denuncia per minaccia perché è di competenza del giudice di pace. La denuncia/querela ha riportato pertanto un solo episodio verificatosi dinanzi alla scuola di un figlio della coppia. Ma «il singolo episodio di minaccia non è idoneo ad integrare lo stalking, che richiede la reiterazione di condotte moleste ed il verificarsi di un evento di danno quale la modificazione/alterazione delle proprie abitudini di vita o un perdurante e grave stato di ansia e di paura o un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto».