Ci sono due indagati per la morte di Collinzio D’Orazio, l’uomo di 51 anni scomparso da San Benedetto dei Marsi il primo febbraio e trovato morto sabato scorso, nel fiume Giovenco. Si tratta, come riportato da “Il Capoluogo”, di Mirko Caniglia e Fabio Mostacci, rispettivamente 27 e 28 anni, difesi dagli avvocati Franco Colucci, Antonio Milo e Mario Flammini. Sono proprio i due giovani che il giorno della scomparsa hanno detto di aver visto D’Orazio l’ultima volta al bar e di averlo riaccompagnato nei pressi dell’abitazione che condivideva con i genitori. Nei loro confronti si indaga per omicidio volontario e abbandono di persona incapace con la conseguenza della morte. Nella giornata di oggi avrà luogo l’autopsia sul corpo di Collinzio alla presenza di un perito di parte. Difficile, come specifica “Il Capoluogo”, capire se il provvedimento nei loro confronti sia un atto dovuto o vi siano elementi indiziari tali da giustificarne l’attuazione. (agg. di Dario D’Angelo)
COLLINZIO D’ORAZIO: LA SCOMPARSA
Per giorni sono andate avanti le ricerche di Collinzio D’Orazio, il 51enne scomparso da San Benedetto dei Marsi lo scorso primo febbraio in circostanze misteriose e del quale sin da subito si era occupata la trasmissione Chi l’ha Visto. Il programma di Raitre condotto da Federica Sciarelli tornerà proprio sul caso questa sera ma con una notizia drammatica: Collinzio è stato trovato senza vita. Al mistero della sua sparizione si aggiunge ora quello della sua morte. Nella tarda mattinata di sabato 23 febbraio, il Nucleo Carabiniere subacquei di Pescara, proprio nell’ambito delle ricerche dell’uomo si è imbattuto nel suo corpo esanime, rinvenuto nelle acque del fiume Giovenco, a pochi metri all’intersezione con il canale di irrigazione Piccola Cinta. La salma è stata così trasferita all’obitorio di Avezzano a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Nulla sarebbe trapelato al momento in merito alle cause del suo decesso, molto probabilmente avvenuto la stessa notte in cui Collinzio fece perdere le sue tracce. Secondo quanto riferito da IlCapoluogo.it, sarà l’autopsia a fare chiarezza, insieme agli esami tossicologici predisposti. Non si esclude tuttavia, alla luce dei primi accertamenti sulle condizioni del corpo, che l’uomo sia finito in acqua la notte del primo febbraio, in qualche punto poco distante dall’abitazione che condivideva con i genitori e dalla quale si era allontanato dopo il timore di essere rimproverato dalla madre “perché aveva bevuto, e lui non può bere visto che prende dei farmaci, questa è l’unica soluzione”, come raccontò la stessa donna alle telecamere di Raitre.
È MORTO: RITROVATO IL CORPO
La vicinanza del fiume all’abitazione di Collinzio D’Orazio, per giorni aveva tenuto occupate le squadre di soccorso impegnate nella ricerca del 51enne ma senza mai dare alcun esito apprezzabile. Determinanti nel ritrovamento del corpo senza vita potrebbero essere state le condizioni di maltempo che nel fine settimana scorso hanno movimentato il flusso dei corsi d’acqua. L’attenzione degli inquirenti si è quindi spostata più a valle con l’ipotesi che il corpo potesse essere stato trascinato dalle correnti e proprio in un punto del fondale dove potrebbe essere rimasto incagliato, alla fine è stato ritrovato dai sommozzatori dell’Arma in servizio a Pescara. Da una prima ricognizione sul corpo della vittima non sembrano esserci segni di violenza ma, come riporta Il Messaggero c’è un fascicolo aperto per omicidio. Gli ultimi a vedere Collinzio erano stati due giovani che ai microfoni di Chi l’ha visto avevano raccontato di averlo visto in stato di ebbrezza nei pressi del bar del paese e di averlo riaccompagnato sotto casa. L’uomo, secondo il loro racconto, si sarebbe rifiutato di scendere davanti alla porta della sua abitazione per timore di ulteriori liti con la madre e sarebbe sceso poco distante. Da quel momento però si erano nuovamente perse le tracce fino al tragico epilogo.