Del regista Pino Flamini, accusato di violenza sessuale (anche) su minori, ne ha parlato ieri la trasmissione Chi l’ha visto. La trasmissione ha intervistato il Maggiore Francesco Soricelli, Comandante della Compagnia di Roma San Pietro e che ha condotto le indagini: “L’attività di indagine parte con le denunce di due collaboratori del regista che dichiarano che nel corso di questi provini le ragazze avevano iniziato a fargli delle confidenze in ordine a dei comportamenti anonali tenuti dal produttore. Da quel momento si è aperto uno spaccato che ci ha permesso di acquisire le dichiarazioni delle ragazze e in caso di minorenni anche accompagnate dai genitori”, ha dichiarato. Tra le vittime, infatti, anche alcune ragazzine minorenni accompagnate ai presunti provini dai genitori che ovviamente non hanno mai partecipato alla scena dello stupro che avveniva solo in presenza esclusiva del regista. “Erano presenti solo il regista e la ragazza di turno a cui lo stesso sottoponeva questa scena di stupro che veniva vissuta dalle stesse in modo unidirezionale”, ha aggiunto il comandante dei Carabinieri. “Prima di iniziare le scena di stupro usava una tecnica di rilassamento che diceva essere di origine tibetana e che cercava di porle in uno stato di rilassatezza e di carpire la loro fiducia”, ha proseguito. Lo stupro però, alla fine avveniva a tutti gli effetti come emerso dalle testimonianze e dalla visione dei filmati utili ai fini delle indagini e che hanno permesso anche di individuare le vittime. Ora però, il sospetto è che possano esserci altre vittime: “Noi siamo già riusciti a raccogliere molte testimonianze ma è importante individuare altre ragazze che potrebbero testimoniare quanto accadeva nel seminterrato durante i provini”, ha spiegato il carabiniere. Tra coloro che lo hanno conosciuto, anche Floriana Secondi, ex gieffina: “Eravamo molto amici ed era una persona del tutto opposta a quello che abbiamo sentito. Quando lo conoscevo era una persona diversa. Era un millantatore, per quello ho interrotto i rapporti con lui. Non ho mai visto entrare una minorenne nel suo ufficio senza essere accompagnato dai genitori”, lo ha però difeso, “ricordo un ambiente simpatico, molto creativo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“ECCO PERCHÉ NON VUOLE PARLARE”
Continua a tenere banco la vicenda di Pino Flamini, regista romano accusato di abusi sessuali nei confronti di tre aspiranti attrici minorenni. Le forze dell’ordine stanno indagando a fondo per cercare di capire se le accuse nei confronti di Flamini siano fondate o meno, nel frattempo lo stesso è ai domiciliari come disposto dalla procura di Roma. Storie Italiane, programma di Rai Uno, è tornato ad occuparsi della vicenda, e in studio vi era ancora una volta Floriana Secondi, ex concorrente del Grande Fratello, nonché conoscente dello stesso regista accusato: «Io sono stata una delle pochissime persone a parlare con la moglie di Pino – spiega – i giornalisti lo stanno cercando ma lui non può rilasciare interviste, come gli ha consigliato il suo avvocato. Secondo la moglie vi sarebbero accuse non vere nei confronti del marito». Si parla tanto dei famosi provini durante i quali venivano commesse le violenze, e la Secondi a riguardo ha ammesso: «La moglie e la figlia erano presenti durante i casting, non era un ambiente malsano, eravamo tutti adulti e i minori venivano accompagnati solo dai genitori». Stando a quanto spiega l’ex concorrente del Gf, negli studi dei provini vi erano fino a 200/300 ragazze, alcune delle quali minorenni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PINO FLAMINI, REGISTA ACCUSATO DI ABUSI SU MINORI
Sono giovanissime le vittime di Pino Flamini, il regista che prometteva una carriera cinematografica per poi farle cadere nella sua macabra trappola, abusando della loro ingenuità. Dalle sue stessi vittime si faceva chiamare “maestro” ma era solo una delle tappe che sarebbe servita a far cadere nella sua rete le ragazzine con il sogno del cinema. La sua Accademia di recitazione era diventata teatro di numerosi casi di stupro dove da sette anni passavano giovanissime in cerca di fama, imbattendosi nell’uomo oggi ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Il caso sarà oggi al centro della trasmissione Chi l’ha visto che cercherà di fare luce sulla terribile vicenda che vede vittime almeno cinque ragazzine, alcune minorenni durante i provini di un ipotetico film mai realizzato. Le denunce sono partite da parte di due collaboratori dell’indagato. Dopo aver ascoltato le vittime e sequestrato pc e hard disk, gli inquirenti stanno continuano ad indagare. In alcuni file cancellati e recuperati sono stati rinvenuti i video dei provini che dimostrano la violenza, come spiegato dal Tg5. L’uomo millantava rapporti con registi e attori importanti per ottenere dalle aspiranti attrice prestazioni sessuali che avvenivano nella saletta dell’ufficio, in cambio il sogno (rimasto tale) di una carriera nel cinema e nello spettacolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“ANCHE LA MOGLIE AI PROVINI”
Ha destato scalpore l’arresto (ai domiciliari) del regista Pino Flamini, addetto ai lavori nel mondo dello spettacolo piuttosto noto in quel di Roma. L’uomo effettuava provini a giovani ragazze promettendo loro futuri lavori in pellicole o nella televisione, per poi violentarle. La procura di Roma ha emesso una misura cautelare degli arresti ai domiciliari nei confronti dello stesso regista, accusato di aver violentato sessualmente tre minorenni. Il caso è trattato negli studi di Storie Italiane, programma Rai, dove è presente anche oggi Floriana Secondi, ex concorrente del Grande Fratello, nonché conoscente dell’arrestato. Floriana ci tiene a precisare una cosa: «Un conto è dire che era un millantatore, un conto è dire che era uno stupratore. Lui diceva di essere quello che non era, prometteva cose che non esistevano ne in cielo ne in terra, si vantava di essere il promotore di Ramazzotti e Giorgia ma non lo era». L’ex concorrente del Gf aveva avuto a che fare in ambito lavorativo con Flamini, ma non aveva mai dato segnali preoccupanti: «Il suo problema più grande – aggiunge la Secondi – non era provarci con le ragazzine, e vi assicuro che in quel periodo (7/8 anni fa ndr) ne giravano tantissime».
PINO FLAMINI, REGISTA ARRESTATO PER ABUSI
Storie Italiane ha sentito anche un collaboratore di Flamini, rimasto anonimo: «Lo conosco da una decina d’anni, collaboravo con lui. Pino ha un modo di fare che affascina e molte ragazze spesso e volentieri arrivano a fare qualcosa di più pur di ottenere quello che volevano, poi non so se sia mai successo qualcosa. Durante i casting c’era anche la moglie, era lei che preparava la luce». Anche l’amico del regista conferma la tesi del “millantatore”: «Lui tendeva a gonfiare un po’ le cose, aveva tanta voglia di fare ma spesso non riusciva a capire come fare». Diverso invece il parere di un amico da una vita dello stesso Flamini, che si è mostrato a viso scoperto: «Chi fa male alle donne deve essere rinchiuso a vita in carcere, quello che conoscevo io era un’altra persona, è un delinquente». Da segnalare infine le parole della nota avvocatessa criminologa Roberta Bruzzone, che ha voluto precisare: «E’ abbastanza raro che la procura di Roma emetta misure cautelari in indagini preliminari, se l’ha fatto è perché vi sono reati gravi».