Si torna a parlare del tremendo caso di Menfi, in provincia di Agrigento, dove una madre costringeva la propria figlia 13enne a prostituirsi per portare a casa i soldi. Tutto è iniziato a dicembre del 2017, quando i carabinieri di Sciacca scoprono una ragazzina molto giovane in un’auto con un sessantenne, appartati: «Subito sono scattati gli arresti in flagranza per l’uomo – raccontano i carabinieri ai microfoni de La Vita in Diretta – mentre la minore è stata tolta alla madre». Dopo le indagini è emersa una realtà a dir poco sconvolgente, con la ragazzina costretta a prostituirsi dalla madre e da un altro uomo, dietro minacce di morte. Le violenze avvenivano in alcuni casolari sparsi fra Menfi e Gibellina, e la mamma e il complice sono stati arrestati per sfruttamento della prostituzione minorile (la donna aveva già dei precedenti per reati simili nei confronti della nipote), mentre quattro clienti, tutti pastori e allevatori della zona di età compresa fra i 18 e i 66 anni, sono indagati con le accuse di violenza sessuale aggravata dalla minore età.
13ENNE COSTRETTA A PROSTITUIRSI DALLA MAMMA
Una vicenda di assoluto degrado, povertà, arretratezza, in cui una madre, pur di ottenere dei soldi, faceva prostituire la propria figlia, non rendendosi probabilmente conto del male che stava facendo al sangue del suo sangue, una cosa che va contro natura. I clienti erano tutti conoscenti della madre e della famiglia e agli appuntamenti la ragazzina veniva accompagnata proprio dalla stessa donna. Quando infatti la giovane 13enne è stata scoperta in auto con un cliente, i carabinieri hanno avvisato la madre che ha replicato sorpresa ai carabinieri: «Certo, lo so che è lì, l’ho accompagnata io mia figlia». Evidentemente la mamma non si rendeva proprio conto di quanto stesse facendo, ma fortunatamente questa ragazzina fragile è riuscita a salvarsi, anche se in lei resterà un ricordo indelebile di quanto vissuto in questi anni. Ora la piccola si trova in un centro protetto, forse e finalmente un nuovo inizio.