Secondo il Fatto Quotidiano Tamburrano avrebbe dovuto aiutare ad ampliare la discarica di Grottaglie dopo una prima bocciatura delle autorità, indirizzando di fatto la gara per l’igiene urbana nel comune di Sava: in cambio, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto «i contributi per finanziare la campagna elettorale per il Senato della moglie, candidata da Forza Italia alle elezioni del 4 marzo 2018». Anche per questo motivo l’ex Presidente della Provincia è finito in carcere questa mattina dopo il blitz della Guardia di Finanza: secondo le fonti riportate dal Fatto, tra gli indagati ci sarebbe anche un maresciallo dei carabinieri di servizio a Taranto anche se al momento non giungono conferme da parte della Procura né dalla GdF. Maria Francavilla, la moglie di Tamburrano, non venne poi eletta nel collegio uninominale del Senato di Taranto ma la campagna elettorale pare sia finanziata proprio da quelle “tangenti” di cui ora il marito viene accusato e per questo incarcerato.
CORRUZIONE E TANGENTI
Un importante giro di affari illegali nella zona di Taranto ha portato questa mattina 7 arresti tra cui l’ex Presidente della Provincia Martino Tamburrano (Forza Italia) a seguito dell’inchiesta della Procura sull’iter amministrativo per la concessione dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie-contrada Torre Caprarica. I reati contestati ai 7 arrestati e iscritti nel registro degli indagati sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti: all’alba i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Vilma Gilli su richiesta del pubblico ministero Enrico Bruschi. Secondo l’accusa, dietro a questa ipotesi di giro di malaffare, l’ex Presidente di Provincia Tamburrano – assieme a dirigenti e imprenditori tarantini – avrebbe tratto vantaggi in denaro e beni attraverso «atti corruttivi che hanno consentito notevoli indebiti guadagni», secondo l’accusa.
GLI ARRESTI A TARANTO
Sono stati trasferiti in carcere, oltre all’ex Presidente di Provincia esponente di Forza Italia, il dirigente della Provincia di Taranto Lorenzo Natile, l’imprenditore di San Marzano di San Giuseppe, Pasquale Lonoce (di fatto titolare di una società che operava nella raccolta e smaltimento rifiuti) e infine anche Roberto Venuti, procuratore speciale della società nonché gestore della discarica “incriminata”. Ai domiciliari invece, riporta sempre Huffington Post, si trovano «Rosalba Lonoce (figlia di Pasquale), l’ex presidente Amiu Federico Cangialosi, e l’ex dirigente Amiu Mimmo Natuzzi (presidente e membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani)». Secondo quanto riportato dall’ordinanza della GdF di Taranto, nell’agosto 2017 dopo che la Provincia aveva respinto la richiesta di ampliamento della discarica di Grottaglie, il procuratore legale della società avrebbe iniziato a sfruttare i buoni uffici dell’imprenditore sammarzanese. Spiega ancora HuffPost, «avrebbe iniziato a tessere stretti rapporti illeciti con il presidente della Provincia Tamburrano, finalizzati a valutare nuovamente la richiesta rigettata di rilascio dell’autorizzazione per il sopraelevamento della discarica di ulteriori 15 metri rispetto al livello di colmata».