L’inaugurazione del nuovo mercato centrale di Torino ha rischiato di venire rovinata dalla protesta di un centinaio di anarchici. Come riferito dall’edizione online di Repubblica, un gruppo di manifestanti appartenenti al mondo anarchico e dei centri sociali torinesi, leggasi ex Asilo, Akatasuna, Manituana e Gabrio, ha organizzato nella giornata di ieri un presidio davanti al Palafuksas, protestando appunto contro l’apertura del nuovo mercato. Fortunatamente le forze dell’ordine hanno permesso che la situazione non degenerasse, e quando alcuni manifestanti hanno cercato di entrare nella nuova struttura, sono stati bloccati, identificati e respinti prima che potessero raggiungere l’ingresso. A quel punto il gruppo di protestanti si è riunito nei pressi dell’antica tettoia dell’orologio, e qui hanno srotolato uno striscione con la scritta: «Menù del giorno: ricche abbuffate, ai poveri scarpate». Ma perché tale protesta? Fra uno slogan, uno striscione, e un coro di protesta, hanno spiegato: «L’apertura del nuovo mercato nel Palafuksas è l’ennesimo tentativo di cacciare i poveri dal quartiere».
MERCATO CENTRALE DI TORINO: ANARCHICI CONTRO L’INAUGURAZIONE
Lottano in difesa dei poveri e dei più deboli gli anarchici torinesi, contrari storicamente a tutto ciò che è sinonimo di riqualificazione. «L’accesso è sorvegliato – hanno aggiunto i manifestanti, a sostegno della loro protesta – ma le barriere di questo posto sono anche materiali. Non è accessibile a tutti. Il mercato è una dimostrazione del tempo della riqualificazione. Non è altro che una guerra ai poveri». Secondo gli stessi, quella zona di Torino, tradizionalmente molto povera, popolare e multietnica, si sta trasformando e snaturando, per lasciare spazio ai “ricchi” e ai “privati”. Alberto Sacco, assessore al turismo e al commercio, è intervenuto durante l’inaugurazione e ha provato a mandare un messaggio agli anarchici: «La trasformazione non farà perdere a quel luogo il suo carattere di autenticità, il Palafuksas non diventerà un centro commerciale. Con questo progetto, anzi, abbiamo riqualificato tutta l’area, compresa quella degli ambulanti».