Durante l’Angelus di ieri domenica 14 aprile Papa Francesco ha richiamato i giovani a riprendere i contenuti della sua lettera di commento al sinodo dei giovani recentemente tenutosi, l’Esortazione apostolica Christus vivi. Li ha invitati a far loro e a vivere nella quotidianità le indicazioni contenute: “In questo testo ognuno di voi può trovare spunti fecondi per la propria vita e il proprio cammino di crescita nella fede e nel servizio ai fratelli”. In Piazza San Pietro oltre 50mila persone hanno ascoltato le sue parole, a cui è stata regalata a ognuno di loro una corona del Rosario in legno di ulivo realizzate in Terra Santa. Ha quindi sottolineato l’importanza della Trinità: “La comunità cristiana, pur con tutti i limiti umani, può diventare un riflesso della comunione della Trinità, della sua bontà, della sua bellezza. Ma questo – come lo stesso Paolo testimonia – passa necessariamente attraverso l’esperienza della misericordia di Dio, del suo perdono”.
DIO UNO NELLA SOSTANZA E TRINO NELLE PERSONE
Ha ricordato come Dio Padre è sempre fedele al suo patto con l’uomo, “è Vita che vuole comunicarsi, è apertura, è Amore che riscatta l’uomo dall’infedeltà. Dio è “misericordioso”, “pietoso” e “ricco di grazia” perché si offre a noi per colmare i nostri limiti e le nostre mancanze, per perdonare i nostri errori, per riportarci sulla strada della giustizia e della verità”. Una rivelazione di Dio, ha detto, che ci è giunta attraverso Cristo che ha manifestato il volto di Dio “Uno nella sostanza e Trino nelle persone; Dio è tutto e solo Amore, in una relazione sussistente che tutto crea, redime e santifica: Padre e Figlio e Spirito Santo”.