Numeri di prenotazione per le persone che vogliono fare liberarsi dal male. Questo è ad esempio il sistema adottato da una chiesa di Roma per fronteggiare il “boom” di richieste di esorcismi. Se ne è parlato a “La Vita in Diretta”, che ha intervistato una ragazza che nel 2014 è stata vittima di una possessione demoniaca. Si parte dai segnali che le hanno fatto capire che qualcosa non andava. «Nel 2013 ho cominciato un cammino di conversione per trovare la pace e la serenità, ma più cercavo di avvicinarmi a Gesù e più stavo male, malissimo. E la situazione peggiorava quanto più cercavo di seguire il mio cammino di fede». Dopo averle provate, anche con l’aiuto di medici e psicologici, si è rivolta ad un sacerdote esorcista, l’unica strada che non aveva ancora percorso. «Fin da subito ho avuto manifestazioni fortissime. Mi irrigidivo, avevo convlusioni, sbattevo la testa sul pavimento. Ci volevano 5 uomini per tenermi ferma. Parlavo lingue sconosciute, morte, e strisciavo a terra come un serpente». La donna ha spiegato di non aver pagato nulla per gli esorcismi e ha invitato la gente a diffidare da chi chiede soldi.
“SONO STATA POSSEDUTA DA OTTO DEMONI”
La donna ha raccontato a “La Vita in Diretta” di essersi liberata due anni e mezzo fa dal male con l’esorcismo. «Ho ricevuto più di cento esorcismi, anche perché si scoprì che ero posseduta da otto demoni, che sono stati costretti, attraverso le preghiere di esorcismo, ad andarsene gradualmente», ha spiegato la giovane, la cui identità non è stata svelata. Ogni seduta durava circa un’ora e prevedeva rituali ben precisi, lei ci andava uno o due volte a settimana. «Avevo una paura folle. Inizialmente mi accompagnava un’amica perché stavo malissimo e non ci volevo andare». Il programma di Raiuno ha interpellato anche un prete esorcista, don Roberto Pandolfi, attualmente ausiliari dell’esorcista: «Io ho incontrato più di 7mila persone che pensavano di essere possedute». Ma il male dove si nasconde? «Ovunque. Le manifestazioni eclatanti sono controproducenti per il demonio, perché aiutano le persone a rendersi conto che lui c’è. Il lavoro più proficuo per lui è nel silenzio».