Yoani Sanchez, noto blogger cubano da tempo nel mirino del regime comunista, è stata arrestata ieri dalla polizia. Arrestato anche il marito e altri attivisti che si trovavano insieme a lei. L’accusa è quella di essersi recata nella città di Bayamo dove voleva seguire il processo intentato contro il politico spagnolo che si trovava in macchina con il dissidente Oswaldo Payà rimasto ucciso in un incidente di dubbia origine. Secondo le autorità cubane, la Sanchez voleva intenzionalmente danneggiare il processo. Il caso di Oswaldo Payà, politico cattolico fortemente impegnato nella lotta per le libertà economiche e sociali, è tutto da chiarire. Secondo molti dissidenti cubani infatti l’incidente sarebbe stato provocato dal regime per sbarazzarsi di una voce molto ascoltata dai cubani. L’intenzione della blogger e degli altri attivisti era invece ovviamente quella di seguire lo svolgimento del processo per darne notizia attraverso Internet. Il politico che si trova sotto processo è Angel Carromero, accusato di aver provocato lui la morte del dissidente. L’arresto della Sanchez è stato autorizzato con l’intenzione di non trasformare il processo stesso in “uno show paramediatico”. Yoani Sanchez, nata a l’Avana il 4 settembre 1975, è nota in tutto il mondo grazie al suo blog “Generacion Y” che viene regolarmente tradotto in venti lingue. Nel blog la donna racconta la vita quotidiana a Cuba non lesinando le critiche al regime. Spesso e volentieri infatti il regime interviene sul suo blog oscurandone le pagine. Nel 2009 aveva già subito un arresto che si era concluso anche con violenza fisica nei suoi confronti mentre partecipava a una manifestazione contro la violenza. Per i cubani fedeli a Fidel Castro, la Sanchez è finanziata dagli Stati Uniti. Grazie al suo blog ha ricevuto il premio Ortega y Gasset da parte del quotidiano spagnolo El Pais; nel 2008 la rivista americana Time l’ha inserita tra le cento persone più influenti al mondo. Nel 2008 ha ricevuto un premio dalla televisione tedesca come miglior weblog internazionale.
Al momento nessuno può mettersi in contatto con lei: sequestrati i telefoni e impossibile consocere le sue condizioni e degli altri arrestati.