Dopo i terremoti registrati questa mattina e nel primo pomeriggio (visibili nella pagina successiva), numerose altre scosse si sono verificate nel corso di tutta la giornata di oggi, lunedì 5 novembre 2012. Secondo quanto riporta infatti l’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’evento più rilevante che certamente è stato avvertito dalla popolazione è stato avvertito nuovamente in Calabria, più precisamente in provincia di Cosenza. In questa occasione, però, l’epicentro non è stato localizzato nel distretto sismico del Pollino, colpito da mesi da un costante sciame sismico, ma in quello del Monte Alpi Sirino. Nella sostanza non cambia poi molto, visto che i comuni coinvolti sono praticamente gli stessi, tra cui Castelluccio Inferiore (Pz), Castelluccio Superiore (Pz), Rotonda (Pz), Viggianello (Pz), Laino Borgo (Cs), Laino Castello (Cs) e Mormanno (Cs). L’evento, scatenatosi alle ore 13.06, è avvenuto con una intensità leggermente superiore rispetto alla media, pari a 3.3 gradi sulla scala Richter, registrato precisamente alle coordinate 39.935°N, 16.005°E e a una profondità di 8.7 chilometri, coinvolgendo anche i comuni (quelli lontani al massimo 20 chilometri) di Episcopia (Pz), Latronico (Pz), San Severino Lucano (Pz), Aieta (Cs), Morano Calabro (Cs), Orsomarso (Cs), Papasidero (Cs), Santa Domenica Talao (Cs) e Verbicaro (Cs). Un altro sisma piuttosto alto, di magnitudo comunque più alta di 2 (precisamente di 2.2 sulla scala Richter) si è invece verificato alle ore 15.21 nei Golfi di Patti e Milazzo: il terremoto ha avuto luogo in mare, praticamente tra la Sicilia e la Calabria, alle coordinate 38.4°N, 15.496°E e a una profondità di ben 126 chilometri, il che dovrebbe aver fatto avvertire in modo minore la scossa alle popolazioni. Infine registriamo tantissime altre scosse, ma tutte di bassa intensità (quindi sotto i 2 gradi di magnitudo), soprattutto nella solita zona del Pollino, la stessa in cui verso la fine del mese scorso venne registrato il violento sisma di magnitudo 5 che ha causato numerosi danni agli edifici e la morte di un anziano di 84 anni. Fortunatamente, fatta eccezione per il sisma di 3.3 gradi di cui abbiamo parlato, si tratta di diverse scosse sotto i 2 gradi sulla scala Richter, quindi difficilmente avvertibili dalla popolazione calabrese.
– Il territorio italiano continua ad essere luogo di numerosi eventi sismici, più o meno rilevanti, causati principalmente dal movimento delle due grandi placche, quella africana e quella euroasiatica, sul cui margine di convergenza si trova proprio il nostro Paese. E’ dunque il movimento di queste due placche a generare un accumulo di energia e deformazione che occasionalmente viene rilasciato sotto forma di terremoti di varia entità. Come fa sapere l’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, negli ultimi 31 anni la Rete Sismica Nazionale ha registrato più di 150.000 eventi sismici in Italia, la maggior parte dei quali avvenuti con un’intensità tale da non essere avvertiti dalla popolazione. Più di 50 terremoti hanno però avuto una magnitudo Richter superiore a 5.0: i più forti terremoti di questo periodo sono avvenuti, come è noto, in Abruzzo il 6 aprile 2009 e in Emilia Romagna il 20 maggio 2012. Nella giornata di oggi, lunedì 5 novembre 2012, è ancora una volta la zona del Pollino, in Calabria, ad essere maggiormente colpita da numerosi eventi sismici, la stessa area in cui verso la fine del mese scorso venne registrato il violento sisma di magnitudo 5 che ha causato numerosi danni agli edifici e la morte di un anziano di 84 anni. La scossa maggiore è stata registrata dall’Ingv questa notte, alle ore 2.52: il terremoto, di magnitudo 2.8 gradi sulla scala Richter, è stato localizzato in provincia di Cosenza alle coordinate 39.897°N, 16°E e a una profondità di 8.4 chilometri. I comuni più vicini all’epicentro, distanti al massimo dieci chilometri, sono quelli diRotonda (Pz), Laino Borgo (Cs), Laino Castello (Cs), Mormanno (Cs) e Papasidero (Cs), mentre quelli distanti al massimo venti chilometri sono quelli di Castelluccio Inferiore (Pz), Castelluccio Superiore (Pz), Latronico (Pz), San Severino Lucano (Pz), Viggianello (Pz), Acquaformosa (Cs), Aieta (Cs), Lungro (Cs), Morano Calabro (Cs), Orsomarso (Cs), San Basile (Cs), San Donato Di Ninea (Cs), Santa Domenica Talao (Cs), Saracena (Cs) e Verbicaro (Cs). Sempre nel distretto simico del Pollino sono poi stati registrati molti altri eventi sismici di intensità variabile: alle ore 1.46 si è generato un terremoto di 2.2 gradi sulla scala Richter, mentre un altro sisma dimagnitudo 2.2 è stato registrato poco fa, alle ore 10.15 di questa mattina, a una profondità di 8.4 chilometri. Sono poi molte altre le scosse che hanno interessato la stessa zona, anche se molte di intensità sotto i 2 gradi della scala Richter che quindi spesso non vengono avvertite dalla popolazione.
Un altro terremoto di magnitudo rilevante si è invece verificato sempre oggi inPiemonte, più precisamente in provincia di Cuneo, nel distretto sismico delle Alpi Cozie. Il sisma, di magnitudo 2.4, è stato localizzato alle coordinate 44.492°N, 7.252°E e ha interessato in particolare i comuni di Cartignano (Cn), Castelmagno (Cn), Celle Di Macra (Cn), Frassino (Cn), Macra (Cn), Melle (Cn), Pradleves (Cn), Roccabruna (Cn) e San Damiano Macra (Cn), mentre i comuni leggermente più distanti, a una distanza tra i dieci e i venti chilometri, sono quelli di Aisone (Cn), Brondello (Cn), Brossasco (Cn), Canosio (Cn), Caraglio (Cn), Demonte (Cn), Dronero (Cn), Elva (Cn), Gambasca (Cn), Isasca (Cn), Marmora (Cn), Martiniana Po (Cn), Montemale Di Cuneo (Cn), Monterosso Grana (Cn), Oncino (Cn), Paesana (Cn), Prazzo (Cn), Rifreddo (Cn), Rossana (Cn), Sampeyre (Cn), Sanfront (Cn), Stroppo (Cn), Valgrana (Cn), Valloriate (Cn), Valmala (Cn), Venasca (Cn), Villar San Costanzo (Cn) e Vinadio (Cn). Infine un altro terremoto, di magnitudo 2.4, è stato registrato sempre dall’Ingv in Emilia Romagna, più precisamente in provincia di Modena, alle ore 6.28 di oggi. Il sisma si è verificato alle coordinate 44.87°N, 11.31°E e a una profondità di 6.5 chilometri, interessando soprattutto il comune di Finale Emilia, uno dei più colpiti durante i devastanti terremoti del maggio scorso.