Nuovi terremoti si sono verificati nella giornata di oggi su tutto il terremoto italiano. E’ ormai noto che l’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, come dimostra la frequenza dei terremoti che quotidianamente vengono registrati. Questa particolare caratteristica è determinata dal fatto che l’Italia si trova proprio nella zona di convergenza tra due placche tettoniche, quella africana e quella eurasiatica, che generano costantemente forti spinte compressive che, a loro volta, producono appunto i terremoti. Per quantificare la forza di un terremoto vengono utilizzate due grandezze differenti, la magnitudo e l’intensità macrosismica. La prima è l’unità di misura che permette di esprimere l’energia rilasciata dal terremoto, attraverso un valore numerico della scala Richter, mentre l’intensità macrosismica è quell’unità di misura con cui vengono stabiliti gli effetti provocati da un terremoto, espressa quindi con i gradi della scala Mercalli. Ha una magnitudo di 2.3 gradi il terremoto registrato dall’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nella mattinata di oggi, venerdì 9 novembre 2012: l’evento si è verificato nel Mar Ionio, non coinvolgendo dunque alcun comune italiano, più precisamente alle coordinate 36.436°N, 15.492°E e a una profondità di 10 chilometri. Il terremoto invece più recente si è verificato alle ore 14.52 sempre in mare ma decisamente più vicino alla costa calabrese meridionale: l’epicentro del sisma, di magnitudo 2.1 e localizzato alle coordinate 37.898°N, 15.664°E, è stato infatti registrato non lontano dai comuni di Melito Di Porto Salvo (Rc), Montebello Ionico (Rc), Motta San Giovanni (Rc) e Roghudi (Rc). Ieri sera, invece, poco prima della mezzanotte, un nuovo evento è stato localizzato in provincia di Ferrara, in Emilia Romagna, nello stesso distretto sismico già gravemente colpito dai terremoti del maggio scorso. Con epicentro registrato alle coordinate 44.898°N, 11.285°E e a una profondità di 4.6 chilometri, il sisma ha coinvolto soprattutto il comune di Finale Emilia, l’unico presente in un raggio di dieci chilometri dall’epicentro. Più lontani, invece, a un massimo di venti chilometri, sono quelli di Borgofranco Sul Po (Mn), Carbonara Di Po (Mn), Felonica (Mn), Magnacavallo (Mn), Poggio Rusco (Mn), Sermide (Mn), Villa Poma (Mn), Bergantino (Ro), Calto (Ro), Castelmassa (Ro), Castelnovo Bariano (Ro), Ceneselli (Ro), Ficarolo (Ro), Melara (Ro), Salara (Ro), Camposanto (Mo), San Felice Sul Panaro (Mo), Pieve Di Cento (Bo), Bondeno (Fe), Cento (Fe), Mirabello (Fe) e Sant’agostino (Fe).
Come riporta il sito di ISIDe, che pubblica i parametri di terremoti localizzati in tempo reale durante il servizio di sorveglianza sismica e i parametri ipocentrali rivisti giornalmente dagli analisti dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Centro Nazionale Terremoti) pubblicati nel Bollettino Sismico italiano, notiamo che molti altri terremoti sono avvenuti oggi, anche se di magnitudo meno elevata. Un’altra area che infatti continua ad essere interessata da eventi sismici è quella del Pollino, già colpita dal terremoto di magnitudo 5 del 26 ottobre scorso, dove oggi si sono verificati diversi terremoti molto lievi, anche inferiori a magnitudo 2 (quindi difficilmente avvertibili dalla popolazione) che però confermano la costante attività dello sciame sismico che da oltre due anni interessa la zona al confine tra la Calabria e la Basilicata. Ad essere coinvolti sono ancora una volta i comuni di Mormanno, Rotonda, Laino Castello, Laino Borgo e tutti gli altri presenti nella stessa zona del distretto sismico del Pollino, Queste scosse, almeno quelle odierne, non hanno però superato la magnitudo 2, oscillando infatti tra 1.1 e 1.7.