La telefonata tra Meloni e Abu Mazen con la condanna di Hamas e del piano di Netanyahu. Crosetto: “Governo di Israele ha perso umanità, ecco cosa fare”
LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SENTE IL LEADER PALESTINESE ABU MAZEN DOPO IL PIANO DI ISRAELE SU GAZA
Alla vigilia dell’invio di aerei dell’Aeronautica per soccorrere bimbi palestinesi bisognosi di cure – missione curata dal Ministro della Difesa Crosetto e dal collega degli Esteri Tajani – la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito telefonicamente il leader dell’Associazione Nazionale Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) che ha ribadito il ringraziamento dell’intera autorità islamica per il ruolo di sostegno umanitario dell’Italia alla popolazione nella Striscia di Gaza.
Dopo il via libera del piano di occupazione, la preoccupazione attorno agli obiettivi del Governo Netanyahu è tangibile anche in molti Paesi alleati storicamente di Israele, Italia compresa: Meloni ha fatto sapere in una nota da Palazzo Chigi di avere espresso con il leader ANP la preoccupazione per le decisioni di Tel Aviv che sembrano presupporre una nuova escalation militare a Gaza, con le conseguenti drammatiche vicende umanitarie che il mondo sta imparando a “conoscere” in queste settimane.

Meloni con Abu Mazen richiama alla necessità di trovare una tregua (in tal senso si guarda al nuovo round di negoziati al Cairo previsti da domani, ndr), ma si intima Hamas a rilasciare tutti gli ostaggi accettando di non avere più un ruolo nel futuro della Striscia: la spinta dei Paesi Arabi contro la sigla terroristica sciita è una novità che sicuramente qualcosa potrà portare, visto il possibile isolamento che Hamas potrà scontare nei prossimi giorni/mesi di guerra.
L’Italia tra associazioni, ong, politica e sforzi umanitari è pronta a fare la propria parte per la stabilizzazione di Gaza, ma la spinta deve proiettarsi fino alla soluzione dei due Stati in Medio Oriente, senza questo scenario una vera pace in Palestina non sarà possibile.
CROSETTO SPINGE L’UE PER “OBBLIGARE” NETANYAHU A RAGIONARE
La posizione di Abu Mazen contro Hamas è certamente un punto di svolta che merita ulteriore attenzione, anche se al momento non sta facendo desistere Netanyahu dal procedere con l’occupazione di Gaza City per sbaragliare il nemico commando palestinese: «Israele ha perso umanità e ragione», è quanto il Ministro Crosetto imputa al Governo israeliano, nella lunga intervista a “La Stampa”, dopo l’evoluzione dei negoziati ormai giunti ad un punto morto.
Secondo il titolare della Difesa, il dramma umanitario a Gaza è inaccettabile così come l’ulteriore operazione militare in arrivo: «oltre alla condanna bisogna trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare», spiega Crosetto confermando l’impegno del Governo italiano nell’invio costante di aiuti umanitari a Gaza (e non solo). Il ragionamento del Ministro parte da lontano, da quel 7 ottobre 2023 ignobile di cui solo Hamas una responsabilità che il mondo non può disconoscere: il problema è che ora Israele è andata ben oltre, in quanto un tema è quello di liberare Gaza da Hamas, ma un altro è quello di liberarla dai palestinesi.
Se nel primo caso Crosetto a ragione la chiama «liberazione», nel secondo caso si va ben oltre e si arriva all’esproprio della terra per un popolo innocente: sebbene il Ministro della Difesa consideri un errore il riconoscimento ora dello Stato di Palestina – in quanto «al momento non esiste» – occorre costruire un percorso di conciliazione per difendere entrambi i popoli, ebraico e palestinese.
Quella che fino all’altro ieri era una legittima difesa contro l’attacco di Hamas, ora con il piano di occupazione totale a Gaza si è passati dalla parte del torto in quanto si provoca una vera catastrofe umanitaria: «Bisogna sempre distinguere i governi dagli Stati e dai popoli come dalle religioni che professano», conclude Crosetto nella intervista a “La Stampa” facendo un parallelo tra la Russia di Putin e il Governo israeliano di Netanyahu, i cui metodi «sono sempre più pericolosamente simili».
