Damiano Tommasi, sindaco di Verona da sette mesi ed ex calciatore della Roma e della Nazionale italiana, ha parlato di sé al “Corriere della Sera – Sette”, dicendo che il ruolo più gratificante fin qui ricoperto è quello di marito: “Chiara Pigozzi l’ho conosciuta in classe a Ragioneria e non ci siamo mai più lasciati”, ha rivelato l’ex centrocampista. I due sono genitori di sei figli e proprio una di loro, Beatrice, 25 anni, ha convinto il padre a tentare la corsa alla poltrona da primo cittadino della città scaligera.
Dopo la sua elezione, Damiano Tommasi ha fatto esporre il vessillo europeo all’ingresso della città: “È come quando alla Roma arrivò Batistuta. Era la garanzia che potevamo giocarcela contro tutti. Fu uno stimolo enorme per tutti noi a fare meglio. Così vincemmo lo scudetto”. Alla sua prima assemblea con gli altri sindaci “mi sembrava di essere in Curva Sud: tanti mi dicevano che mi compravano al Fantacalcio…”, mentre in passato Tommasi votava la prima versione del M5S (“Gli amici di Beppe Grillo”, ndr) e “il Reddito di Cittadinanza è migliorabile, ma non scordiamoci che sostiene anche chi non può proprio lavorare”.
DAMIANO TOMMASI: “SONO DEVOTO A DON MILANI”
Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera – Sette”, Damiano Tommasi ha reso noto di essere devoto a don Milani, del quale ha evidenziato di avere conosciuto i valori durante la sua esperienza da obiettore di coscienza: “È stato fondamentale per imparare la scelta delle parole, nel rapportarsi all’altro. Mi ha insegnato a badare alla sostanza, togliendo il superfluo. Su queste basi è nata l’esperienza di Rete, il nostro contenitore civico e politico che ha messo insieme tante persone, anche diverse, ma sulla base di ‘password’ condivise”.
Sull’ex compagno di squadra Francesco Totti, Damiano Tommasi ha commentato: “Trapattoni diceva: ‘Più in alto vai e più il vento tira forte’. Francesco ha una grandissima visibilità e responsabilità, peraltro davanti a più di una generazione. Questa responsabilità abnorme viene caricata su una persona umana, non su un robot, e ciò non va dimenticato”. Dopo la morte che cosa c’è? “Ci gireremo e diremo: ‘Pensa che nessuno la stava pensando ‘sta cosa’”.