Trump nomina Dan Bongino nuovo vicedirettore dell'FBI, n.2 dietro Patel: le polemiche sul podcaster MAGA. Ecco chi è l'ex guardia del corpo di Bush e Obama

TRUMP NOMINA IL N.2 DI PATEL ALL’FBI: ECCO DAN BONGINO, ED È GIÀ POLEMICA

Se già con la nomina di Kash Patel alla guida dell’FBI le polemiche avevano travolto la scelta dell’amministrazione Trump, non si placa ora con la decisione di nominare Dan Bongino nuovo vicedirettore del Federal Boureau of Investigation, il celeberrimo servizio di polizia interna federale. Fin dall’inizio delle nomine del Governo repubblicano non sono mancate le critiche contro i personaggi considerati “troppo estremisti” nel mondo MAGA trumpiano: dalla Difesa alla Giustizia, fino alla guida di CIA e FBI. Ora però con Dan Bongino nuovo n.2 del Boureau l livello di polemica sale se possibile ancora di più.



Il motivo è molto semplice e riguarda la carriera dell’ex agente del Secret Service: tre volte candidato al Congresso ma mai eletto, oggi podcaster di successo nel campo conservatore e più volte intervenuto per criticare ferocemente la precedente gestione Christopher Wray, specie per la mancata prevenzione sull’attentato subito da Trump a Butler la scorsa estate e poi per le varie indagini aperte contro il neo-Presidente Usa. Di norma l’incarico da vicedirettore riguarda agenti che hanno fatto piena carriera operativa interna all’FBI: Bongino invece arriva dal Secret Service (così come Patel era un ex NSA) e ha più volte invocato un licenziamento di massa contro molti agenti federali.



Secondo l’annuncio di Trump, Dan Bongino è stato scelto per la sua «grande passione per il popolo americano», e dovrà dare una mano al direttore Patel che si appresta all’onere e onore di guida la polizia federale americana. A rimanere però così tanto avversato dalle opposizioni Dem al Congresso, Bongino viene visto come un militante del movimento MAGA che più volte nei suoi podcast ha attaccato il Partito Democratico, l’amministrazione precedente di Biden e le politiche “woke” di cui è accusata la sinistra americana.

PERCHÈ BONGINO VIENE ATTACCATO: LE DURISSIME CRITICHE ALL’FBI DURANTE LE VARIE INDAGINI SU TRUMP

Dopo l’attentato subito da Trump, dopo i processi subiti dal leader repubblicano e soprattutto durante l’inchiesta sull’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021, Dan Bongino è arrivato ad accusare l’FBI di aver mentito in merito ai responsabili che piazzarono bombe di fronte alle sedi dei partiti GOP e Dem poco prima del caos al Congresso Usa.



Addirittura Bongino ha parlato dai suoi podcast show di «abominio» tanto del Dipartimento di Giustizia quanto dell’FBI per quanto riguarda l’inchiesta sulle carte segrete che Trump avrebbe portato a Mar-a-Lago nel 2022 (cosa che fece tra l’altro anche il Presidente Biden, ndr). Militante, troppo spostato a destra e soprattutto senza esperienza nel settore: queste le accuse principali contro Dan Bongino e contro la decisione scelta dall’Amministrazione Trump, che tra l’altro per legge non deve passare dal voto del Congresso.

Durante le Presidenze Bush jr. e Obama, Bongino è stato direttamente guardia del corpo dei presidenti, proprio in quanto agente del Secret Service alla Casa Bianca: successivamente è stato anche membro attivo della polizia di New York, salvo poi concentrare gli ultimi anni della sua carriera come giornalista e notista politico contro le politiche woke dem. Con Dan Bongino, così come con il direttore Patel, secondo il Presidente americano si può davvero tornare ad un ordine e una disciplina a livello federale «mai raggiunto prima».