Dazi Usa, Cina apre a negoziati con la Casa Bianca: "Se parliamo, porta è aperta, altrimenti combattiamo fino alla fine". Le Borse reagiscono positivamente
Cina e Usa verso il “disgelo” sui dazi: i due Paesi potrebbero avviare negoziati commerciali. A lanciare questo segnale importante è Pechino, tramite il ministero del Commercio, che ha aperto alla possibilità di valutare le proposte americane sulle tariffe, a patto che però si dimostrino sinceri e intervengano su quelle che per loro sono pratiche commerciali sbagliate. In particolare, per la Cina è fondamentale che gli Stati Uniti rimuovano i dazi unilaterali e adottino un approccio più rispettoso e coerente.
Come sta accadendo per la guerra in Ucraina, con un inviato speciale che si sta occupando di arrivare alla fine del conflitto e quindi alla pace, potrebbe essercene uno per negoziare i dazi con la Cina. Questo è almeno quanto auspica Pechino, che vorrebbe che venisse nominato dalla Casa Bianca un rappresentante per condurre tali negoziati, una figura che possa aiutare a preparare un accordo che Donald Trump e Xi Jinping possano firmare.
I retroscena sono stati svelati da Bloomberg, che riporta anche la reazione positiva dei mercati finanziari globali all’apertura dei cinesi, con aumenti significativi per quanto riguarda gli indici azionari europei, asiatici e americani. La speranza di una de-escalation delle tensioni commerciali non può che essere vista positivamente dal mondo della finanza.
LA POSIZIONE CINESE
Il comunicato del ministero del Commercio cinese esprime chiaramente la posizione di Pechino: “Se combattiamo, combatteremo fino alla fine; se parliamo, la porta è aperta. Ciò che la Cina vuole sottolineare è che in ogni possibile dialogo o colloquio, se gli Stati Uniti non correggono le loro errate misure tariffarie unilaterali, significa che gli Stati Uniti non hanno alcuna sincerità e danneggeranno ulteriormente la fiducia reciproca tra le due parti“.
DAZI, PECHINO SI PREPARA ALLA TRATTATIVA
Negli ultimi mesi, gli Usa hanno incrementato le tariffe sui beni cinesi fino al 145%, mossa che ha spinto la Cina a replicare con dazi del 125% sui prodotti statunitensi. Ma questo botta e risposta ha innescato una guerra commerciale che rende la situazione molto delicata. Sebbene permangano incertezze sulle reali possibilità che Cina e Usa arrivino a un accordo a breve termine sui dazi, sicuramente questo è un segnale nella direzione di una riduzione delle tensioni tra i due Paesi. Infatti, la situazione attuale di stallo tra le due maggiori economie mondiali potrebbe cambiare.
Tra le ragioni che potrebbero aver spinto la Cina a questa apertura c’è il rischio isolamento. Mentre paesi come l’India e il Giappone cercano di concludere accordi con gli Stati Uniti, la Cina rischia di trovarsi sempre più isolata, essendo l’unica grande economia a non aver avviato trattative per raggiungere un accordo. Ma anche l’economia americana necessita di una svolta, visto che ha subito una contrazione all’inizio dell’anno, soprattutto a causa di un’impennata delle importazioni per far fronte alle tariffe, che hanno messo in agitazione i mercati finanziari globali e fatto crollare la fiducia dei consumatori.
Invece la Cina ha registrato la peggior contrazione per quanto riguarda l’attività delle fabbriche dal dicembre 2024. I nuovi ordini di esportazione sono scesi al minimo dal dicembre 2022 e hanno registrato il calo maggiore dall’aprile dello stesso anno, quando Shanghai è stata chiusa per la pandemia Covid.
IL DOPPIO RUOLO DI RUBIO
C’è però l’incognita Marco Rubio. Un rimpasto a sorpresa di Trump potrebbe complicare i piani, visto che il segretario di Stato Usa è sotto sanzione in Cina. Pur mantenendo il suo incarico, ricoprirà il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale ad interim, mentre Michael Waltz sarà nominato ambasciatore Usa alle Nazioni Unite. Questo doppio ruolo di Rubio potrebbe amplificare la sua voce su temi importanti per Pechino, come Taiwan.
Ma per l’ex sottosegretario al Commercio Usa per il commercio internazionale Frank Lavin, il crescente protagonismo di Rubio nell’amministrazione Trump non rappresenta un rischio per i rapporti con Pechino, data l’importanza del segretario al Commercio Howard Lutnick e il coinvolgimento dello stesso Trump. “Ci sarà un qualche tipo di conversazione che inizierà e penso che inizierà entro pochi giorni. Entrambe le parti vogliono una sorta di risoluzione o almeno una riduzione della tensione“, ha dichiarato a Bloomberg Tv.