Nuovo colpo di scena per quanto riguarda i dazi di Donald Trump: la corte federale ha bloccato la decisione del Cit di bloccare le tariffe

Nuovo colpo di scena per quanto riguarda i dazi americani imposti dal presidente Donald Trump agli Stati Uniti. Dopo la la Corte per il commercio internazionale li aveva bloccati, la corte d’appello federale li ha nuovamente sbloccati, sospendendo appunto la sentenza precedente. Lo scrive in queste ore la CNN, precisando che Trump è stato così “riabilitato” ad imporre i dazi dichiarati a inizio 2025, ordinando poi ad entrambe le parti di fornire argomentazioni scritte sulla questione del blocco entro la fine del mese di giugno 2025.



Si tratta ovviamente di una situazione che non fa che aumentare l’incertezza e la confusione in merito alle tariffe imposte dalla Casa Bianca da cinque mesi a questa parte e che sono state continuamente messe, tolto, diminuite e aumentante, una situazione che ovviamente non giova alle Borse mondiali che nel frattempo stanno bruciando miliardi di dollari. Secondo quanto riferito dalla Corte per il commercio internazionale, Trump non aveva l’autorità di imporre delle tariffe ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act, una decisione a sorpresa a cui l’amministrazione del presidente americano ha fatto subito ricorso, dando così vita ad una battaglia legale in tema di politica economica.



DAZI TRUMP, LA CORTE FEDERALE BLOCCA LA CIT: LA REPLICA DEL TYCOON

Immediata anche la replica del tycoon con l’immancabile post sulla piattaforma Truth Social, attraverso cui ha puntato il dito contro la decisione della Cit, spiegando che la stessa indebolisce il potere presidenziale, sostenendo che servirebbe prima l’approvazione del Congresso per introdurre le tariffe reciproche. Ha quindi invocato l’intervento della Corte Suprema affinchè si potesse annullare la decisione sul CIT. “La Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti ha incredibilmente emesso una sentenza contro gli Stati Uniti d’America sui dazi disperatamente necessari, ma, fortunatamente, l’intera giuria di 11 giudici della Corte d’Appello degli Stati Uniti per la Corte Federale del Circuito ha appena sospeso l’ordinanza della Corte del Commercio Internazionale di Manhattan. Da dove vengono questi tre giudici iniziali? Com’è possibile che abbiano potenzialmente arrecato un danno così grande agli Stati Uniti d’America? È solo odio per ‘TRUMP’? Quale altra ragione potrebbe essere?”, ha scritto Trump. E ancora: “Speriamo che la Corte Suprema annulli questa orribile decisione, che minaccia il Paese, RAPIDAMENTE e DECISIVAMENTE. Non si deve permettere ai ‘truffatori’ di distruggere la nostra Nazione!”, ha scritto Trump.



Il principale consigliere del presidente, Peter Navarro, ha parlato con i giornalisti spiegando che l’amministrazione sta valutando “tutte le opzioni strategiche”, precisando che: “Entro un giorno o due, sentiremo dal Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti come risponderemo a tutto questo. Risponderemo con fermezza e riteniamo di avere ottime ragioni al riguardo”.

DAZI TRUMP, “IL PROGRAMMA TARIFFARIO E’ VIVO E VEGETO…”

Navarro ha quindi fatto capire che oltre al ricorso, già presentato e accolto, si stanno valutando altri strumenti per imporre le tariffe di Trump. “Posso assicurare al popolo americano che il programma tariffario di Trump è vivo, vegeto, sano e verrà attuato per proteggervi, per salvare i vostri posti di lavoro e le vostre fabbriche e per impedire che la ricchezza straniera, la nostra ricchezza, venga trasferita in mani straniere”, ha affermato.

Contrario ovviamente il Liberty Justice Center, rappresentante le varie aziende che hanno chiesto di bloccare i dazi, che nella giornata di ieri, attraverso una nota, ha fatto sapere che la decisione della corte d’appello “è semplicemente un passaggio procedurale, in quanto la corte sta valutando la richiesta del governo di una sospensione più lunga in attesa dell’appello”. Jeffrey Schwab, avvocato del gruppo, aggiunge: “Siamo certi che la Corte d’Appello federale respingerà a breve la mozione del governo, riconoscendo il danno irreparabile che queste tariffe infliggono ai nostri clienti”. Questa duplice decisione di bloccare le tariffe e poi di “bloccare il blocco”, sono giunte nel giro di 24 ore e non hanno fatto altro che dare vita ad un caos, un caos politico che sta accompagnando l’amministrazione Trump da quando si è insediata.