La Giunta Todde presenta secondo ricorso in Corte Costituzionale sul caos decadenza: le mosse di Regione Sardegna e lo stallo politico che permane
TODDE PROVA IL SECONDO RICORSO IN CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LA SENTENZA-DECADENZA
Era nell’aria, ora è ufficiale: la Presidente di Regione Sardegna Alessandra Todde tramite la Giunta regionale – su proposta del suo vice Giuseppe Meloni – ha presentato un secondo ufficiale ricorso in Corte Costituzionale contro la sentenza del Tribunale cid Cagliari dello scorso 28 maggio 2025 dove si è in sostanza confermata la decadenza dell’intera giunta annunciata ad inizio gennaio 2025 (per presunte irregolarità sulle spese e il finanziamento della campagna elettorale alle Regionali 2024).
L’annuncio stamane con la sentenza del Tribunale impugnata davanti alla Consulta punta a considerare un «conflitto di attribuzioni» dello Stato, come del resto il Consiglio Regionale aveva “impegnato” la Giunta proprio promuovendo il secondo ricorso ufficiale in Corte Costituzionale: due gli avvocati “personali” di Alessandra Todde, due i legali dell’Avvocatura regionale della Sardegna, con il campo largo che ora guarda con apprensione alla decisione che giungerà (forse) entro luglio 2025 dal più alto grado giuridico del Paese.
Tutto nasce dal Collegio di garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari che il 3 gennaio 2025 indaga ufficialmente la Presidente di Regione Sardegna, vincitrice con il “campo largo progressista” appena un anno prima alle urne, per presunti violazioni gravi nelle rendicontazioni delle spese elettorale durante la campagna elettorale. I primi ricorsi della leader M5s sono stati rispediti al mittente dal Tribunale di Cagliari, e ora il tentativo è di porre in Consulta la tematica della presunta decadenza inflitta alla giunta di Centrosinistra.
LO SCONTRO “GIURIDICO” E LO STALLO POLITICO: CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO TRA TODDE E IL GOVERNO
La difesa di Todde contesta a fondo la sentenza sottolineando come i giudici del Tribunale di Cagliari, invece che “limitarsi” ad esprimersi sull’ordinanza di decadenza, avrebbero anche introdotto una nuova contestazione di reato che prima non sarebbe mai stata sollevata (di fatto il non aver presentato il rendiconto delle spese elettorali, ndr).
A questo punto in Corte Costituzionale vi risiedono due ricorsi della Giunta Todde e potrebbe anche decidere di “accorpare” entrambe le contestazioni di Regione Sardegna rinviando l’udienza pubblica che era in programma per il 9 luglio per il primo ricorso (da qui sarebbe dipeso le effettive dimissioni “forzate” della Presidente regionale). In attesa a questo punto di capire come si evolverà una vicenda giuridica e “burocratica” piuttosto complessa, permane uno stallo politico generale che da mesi ormai rende Regione Sardegna in aperto caos gestionale, come lamentano le opposizioni di Centrodestra in Consiglio Regionale.
Nella giornata del 24 giugno 2025 era stata la Todde stessa a sbottare contro il Governo Meloni accusando il “blocco” dei fondi per i Comuni giunta dal Viminale per mancanza di liquidità (per i Fondi di solidarietà, sviluppo e coesione, ndr), lasciando l’onere alle Regioni a statuto speciale: «Ci ribelleremo a questa ennesima ingiustizia», ha commentato la Governatrice M5s.