Dopo l'arrivo - già da tempo - del decreto sull'oblio oncologico, arrivano nuove ore e permessi dilazionati.
Dopo l’arrivo del decreto all’oblio oncologico, la Camera approva un emendamento importante che mira a tutelare i pazienti che sono impegnati nel trattamento dei tumori. Si stima che la copertura interessi più di 4 milioni di italiani.
I pazienti oncologici potranno – grazie ad una precedente proposta di Legge – ricevere maggiori tutele come ad esempio permessi pagati sia per le cure ed esami di natura sanitaria, come ad esempio a fronte di patologie croniche, oncologiche e invalidanti.
Abolito il decreto all’oblio oncologico: arrivano nuove tutele
Da tempo esiste il Decreto sull’oblio oncologico e grazie alle precedenti novità, il Presidente dell’associazione Aiom, nonché Franco Perrone, ha spiegato che proprio grazie alle cure ospedaliere è possibile trattare i tumori anche più gravi (guarendo più di 1 milione di pazienti).
Tra le novità, al Senato si discuterà della possibilità di usufruire dei 20 milioni di euro stanziati al fine di permettere ai genitori che hanno i figli con un tumore, di poter richiedere più permessi retribuiti per poter stare vicini a loro.
Rispetto ai tempi passati, la stessa Annamaria Mancuso, presidente dell’associazione Salute Donna Odv, ha affermato della eventuale possibilità di – superati i 6 mesi di assenza dal lavoro pagata – poterne richiedere altri 18 mesi (ma senza retribuzione) ma con la differenza di restare “impiegati”.
Infatti in passato, dopo aver superato i 6 mesi di assenza dal luogo di lavoro, i dipendenti venivano licenziati in tronco (pur nonostante la causa era legata alla cura per un caro affetto da tumore).
Permessi fino a 24 mesi
Ma non finisce qui, dato che all’oblio oncologico si aggiunge la possibilità di godere di permessi fino a 24 mesi e un congedo che può essere di due tipologie, frazionato oppure continuativo. Tra le uscite retribuite al fine di assistere un paziente oncologico per le cure, si incrementano le ore annue, passando dalle precedenti 18 alle attuali e nuove 24.
Tali coperture mirano altresì a garantire una maggior longevità, dato che perdendo il lavoro si potrebbero avvertire dei danni e disagi importanti quali: nascite di nuove malattie, aumento dello stress e conseguenzialmente perdite economiche.