Ddl Sicurezza, via ai primi sgomberi lampo di case occupate previsti dal nuovo reato che prevede liberazione immediata e pene più severe per gli abusivi

Decreto sicurezza, tra i vari provvedimenti in approvazione c’è anche quello che riguarda gli sgomberi lampo di case occupate abusivamente. Una misura che il governo aveva annunciato come urgente e necessaria al ripristino della legalità e alla protezione del diritto di proprietà privata. Un problema purtroppo molto diffuso al quale si sta cercando di trovate una soluzione grazie alla nuova procedura, che con l’introduzione di un nuovo reato in Codice Penale, potrà essere messa in atto velocemente, permettendo sia il rientro fin da subito dei proprietari che l’avvio immediato del processo giudiziario a carico dell’occupante abusivo con pene più severe rispetto al passato.



Nonostante le proteste dell’opposizione per le strette su alcune norme, gli sgomberi stanno ora avvenendo con le nuove modalità. Il primo intervento si è infatti concluso oggi a Mestre, dove è stato liberato un appartamento occupato da un senzatetto rumeno, che è poi stato denunciato ed è in attesa di rimpatrio. Sul caso è intervenuta anche Giorgia Meloni che ha commentato: “Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente“.



Sgomberi lampo: cosa cambia col nuovo Decreto Sicurezza per le occupazioni abusive

Sgomberi lampo di case occupate, la nuova procedura inserita nel Decreto Sicurezza prevede la tempestività di intervento per la liberazione degli immobili, grazie al nuovo reato in Codice Penale. La modifica riguarda in particolare una legge, alla quale è stato aggiunto l’articolo 634-bis, nel quale sono contenute tutte le norme e le pene in caso di occupazione abusiva.

A partire da una definizione più chiara del tipo di illecito, fino ad un inasprimento della pena. Si passa infatti dai due, tre anni stabiliti in precedenza ad un massimo di sette, con procedibilità d’ufficio quando l’alloggio è di pubblica destinazione o il reato è commesso ai danni di una persona anziana, incapace o disabile. Le stesse condizioni saranno applicate a chi verrà considerato coinvolto nei fatti per aver tratto profitti o ceduto la disponibilità dell’appartamento a terzi. Chi invece mostrerà di collaborare con le forze dell’ordine, sgomberando i locali volontariamente senza opporsi e contribuendo allo svolgimento delle operazioni di accertamento, non sarà punibile.