Ad un anno dalla morte di Leonardo Del Vecchio, uno degli imprenditori più importanti d’Italia, ognuno degli eredi ottiene oltre 77 milioni di euro dai dividendi Delfin, la holding di famiglia guidata da Francesco Milleri, che è anche presidente e Ceo di EssilorLuxoticca. Non solo non è cambiato nulla in questi mesi, perché le partecipazioni sono rimaste le stesse, ma anzi il loro valore è cresciuto del 25 per cento, arrivando da 23 a oltre 29 miliardi di euro. Un risultato importante, come riportato da Repubblica, tenendo conto dell’inflazione e dell’aumento dei tassi, oltre che del dividendo di Mediobanca, che porta il monte cedole a 860 milioni di euro. Un momento d’oro per l’azienda, che vale 76 miliardi di euro di capitalizzazione, legato all’incremento del valore di Essilux, che continua a crescere oltre le previsioni.
Il colosso degli occhiali, infatti, a settembre ha aggiornato i dati del piano industriale al 2026, fissando un obiettivo di fatturato a fine periodo di 27-28 miliardi di euro, con un utile operativo rettificato del 19-20 per cento delle vendite. L’anno scorso e nel primo trimestre del 2023 il gruppo ha superato le sue stime e le previsioni degli analisti. Il titolo ha guadagnato oltre il 20 per cento in 12 mesi, senza contare la cedola. Ora la società studia nuove acquisizioni, ad esempio in settori vicini all’ottica come quello delle cliniche oftalmiche, e punta ad una crescita anche per linee esterne. Inoltre, non smette di investire nell’innovazione.
DEL VECCHIO, MANCA ANCORA ACCORDO SULLA SUCCESSIONE
Anche il gruppo immobiliare Covivio ha dato buoni risultati, con 26 miliardi di patrimonio gestito, anche se in Borsa ha dato poche soddisfazioni a Delfin, pur registrando i risultati migliori del settore. Il titolo ha perso in un anno un decimo del suo valore, ma Covivio è meno esposta alle oscillazioni del mercato e ha una buona visibilità sui ricavi futuri. Nell’ultimo anno è cresciuto anche il valore delle partecipazioni finanziarie in Generali, Mediobanca e Unicredit, portando al gruppo un flusso di dividendi pari a 348 milioni. A tal proposito, gli otto eredi Del Vecchio si divideranno 650 milioni di utili che, togliendo 32 milioni dedicati alla fondazione, fanno 77,2 milioni ciascuno al lordo delle tasse.
Intanto manca la firma sulla successione, perché tre dei sei figli – Paola, Luca e clemente – l’hanno accettata con beneficio di inventario. La stima del patrimonio, comunque, è stata completata a marzo e sono possibili alcune cessioni di cespiti, ma non è ancora stato trovato l’accordo definitivo. I tre eredi, come riportato da Repubblica, chiedono di partecipare alla governance della società per esercitare il loro ruolo di azionisti, pur riconoscendo compiti e deleghe affidate a Milleri. Nicoletta Zampillo, la vedova di Leonardo Del Vecchio, starebbe provando a farsi da tramite per la pace tra i vari rami della famiglia e chi è vicino agli eredi è convinto che la soluzione possa essere trovata, a beneficio di tutti.