Delitto di Garlasco, a Le Iene nuovo servizio: Alberto Stasi è stato incastrato? Le nuove anomalie e i sospetti. I Sempio intanto si riuniscono con le zie
DELITTO DI GARLASCO, NUOVI SOSPETTI SU ANDREA SEMPIO
Il delitto di Garlasco di nuovo sotto i riflettori de Le Iene, che con l’inviato Alessandro De Giuseppe ha realizzato un nuovo servizio alla luce degli ultimi sviluppi, dall’ex procuratore Mario Venditti indagato per corruzione, agli elementi rimasti troppo nell’ombra, col sospetto che l’unico condannato in via definitiva, Alberto Stasi, sia stato incastrato.
Il programma di Italia 1 ha annunciato di aver raccolto testimonianze inedite e documenti esclusivi, nel frattempo arriva l’indiscrezione di una riunione di famiglia a casa di Andrea Sempio, l’indagato nella nuova indagine che è stata aperta dalla Procura di Pavia.
Il Corriere della Sera riferisce che le zie e i genitori di Sempio si siano incontrati in una villetta di Garlasco. In merito alle intercettazioni ‘sfuggite’, avrebbero parlato di “uno schifo“. L’incontro sarebbe durato qualche ora in una delle abitazioni oggetto di perquisizione nell’ambito dell’inchiesta della procura di Brescia su Venditti. Si tratta della casa delle zie di Sempio, che si sono ritrovate nel primo pomeriggio di ieri con i due fratelli, tra cui il papà di Andrea, arrivato con la moglie Daniela Ferrari.
Una riunione legata al fatto che la vicenda giudiziaria si è allargata a tutta la famiglia, visto che tutte e cinque le persone sono state sentite nella caserma della Guardia di Finanza a Pavia. Una zia di Sempio è una agente della Polizia penitenziaria in pensione, l’altra vive con lei da quando si è separata dal marito, un noto imprenditore locale.
LE SPIEGAZIONI DEI SEMPIO SU SOLDI E APPUNTO
Loro avrebbero versato 43mila euro su un onto assegni, denaro che sarebbe stato prelevato da Giuseppe Sempio, in un caso con l’aiuto del fratello. Quei soldi, o forse solo una parte, secondo gli inquirenti di Brescia sarebbero serviti per ottenere la richiesta di archiviazione di Andrea. Le spiegazioni addotte a quella movimentazione di soldi sono diverse: i Sempio hanno parlato delle parcelle dei legali, per quanto riguarda l’ormai noto appunto è stato detto che è legato al pagamento delle marche da bollo per le copie degli atti.
Per quanto riguarda il primo aspetto, Il Giorno riferisce che l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, ha confermato di chiedere i pagamenti preferibilmente in contanti. In merito alle intercettazioni, spiega che Andrea e il padre facevano riferimento ai suoi consigli, smentendo che potessero avere ricevuto anzitempo le domande che sarebbero state poste nell’interrogatorio.
Nessuna spiegazione, invece, sul colloquio di oltre un’ora con il maresciallo Andrea Spoto per la notifica a comparire, una tempistica ritenuta dagli inquirenti bresciani anomala. Nel mirino anche il contatto con il luogotenente Silvio Sapone, una delle anomalie su cui potrebbe far luce oggi il programma di Italia 1.