Delitto di Garlasco, il giallo dell'altro fascicolo su Andrea Sempio: era coinvolto in un'altra inchiesta? Procura smentisce: "Mai indagato per altro reato"

Prima di essere indagato di nuovo per l’omicidio di Chiara Poggi, Andrea Sempio era finito nel mirino degli inquirenti per un altro reato. Il retroscena è stato svelato da Il Tempo, che cita le carte depositate all’ufficio del gip in vista dell’incidente probatorio. L’amico del fratello della vittima del delitto di Garlasco è stato archiviato due volte, inoltre la richiesta della procura di nuove indagini era stata respinta, infatti per poterlo indagare di nuovo si sono rivolti alla Cassazione.



In realtà, Sempio era già nel mirino degli investigatori, dalla fine del 2023. Tra gli atti della nuova inchiesta c’è un provvedimento con cui sono stati riuniti una serie di procedimenti penali. Si parte da un fascicolo del 2023, a carico di ignoti, che ha permesso agli inquirenti di raccogliere i nuovi reperti che sono stati affidati al genetista Carlo Previderè per la consulenza che ha avuto come esito la compatibilità tra il Dna di Sempio e il cromosoma Y trovato sotto le unghie di Chiara Poggi.



ANDREA SEMPIO, IL GIALLO DEL FASCICOLO “FANTASMA”

A questo punto, l’iscrizione nel registro degli indagati è stata disposta segretamente per tre mesi, perché rendendola pubblica si sarebbe rischiato un “grave pregiudizio per le attività di indagine in corso“. In altre parole, la procura non voleva far sapere che stava indagando su Andrea Sempio e per quale reato. Ma soprattutto è emerso che è stato riunito il nuovo fascicolo con il precedente.

Come evidenziato da Rita Cavallaro sulle colonne de Il Tempo, questo istituto giuridico che permette agli inquirenti “di poter usare tutte le risultanze investigative“, tra cui le intercettazioni nuove, nella nuova indagine sul delitto di Garlasco.



LA SMENTITA DELLA PROCURA DI PAVIA

La notizia dell’esistenza di un fascicolo aperto in passato, con Sempio indagato per un reato diverso da quello di omicidio, è stata smentita da fonti vicine alle indagini.

Come evidenziato da Il Giorno, le indagini sono sì ripartite nel 2023, quando sono state depositate dai legali di Alberto Stasi le loro consulenze, tra cui quella famosa sul Dna, ma con un fascicolo a modello 44, senza l’iscrizione di indagati, successivamente è stata avanzata l’ipotesi di concorso nell’omicidio di Chiara Poggi con l’autorizzazione del giudice alla riapertura dell’inchiesta, in virtù del provvedimento della Cassazione a cui si era rivolta la procura di Pavia.

Successivamente il procedimento a mod. 44 del 2023 è stato riuniti con le nuove indagini, ma in passato non era stato aperto alcun fascicolo su Sempio, a parte quelli archiviati. Comunque, la difesa di Sempio avrebbe intenzione di chiedere informazioni sui fascicoli aperti negli ultimi due anni.