Storie Italiane torna sul giallo di Garlasco con le parole dell'avvocato di Flavius Savu, Roberto Grittini: scopriamo cosa ha detto
Storie Italiane torna sul caso di Garlasco e, stamane, ha parlato con Roberto Grittini, l’avvocato di Flavius Savu. Le prime parole sono sull’estradizione del suo assistito, attualmente detenuto in Svizzera: “Si attendono solo gli esiti della procedura di estradizione. Savu inizialmente ha detto no, ma in un secondo step sarà tenuto al rientro in Italia, non ci sono ragioni o motivi per cui resti in Svizzera. Lo ascolteranno gli inquirenti? La sua teoria dovrebbe essere approfondita e sviluppata, sempre che la procura di Pavia la ritenga una pista percorribile”.
Andrea Sempio aveva in casa una copia del memoriale di Stefanescu, il nipote di Flavius Savu, e a riguardo l’avvocato Grittini ha spiegato: “Bisognerebbe chiederlo a lui perché aveva questo memoriale. Questo memoriale è rimbalzato ovunque, non è difficile reperirlo sul web, l’originale ce l’ho io in studio.
Non ci sono altri memoriali, l’unico che c’è ripercorre quello che lo zio gli ha detto”. Sul fatto che Savu avrebbe definito Sempio e l’amico Bertani ‘il sadico e il picchiatore’, l’avvocato Grittini precisa: “C’è stata un’indicazione di Savu che fece durante un’intervista carpita; in quel caso ero presente anche io e, a posteriori, ho ricordato che nel corso di un incontro con una trasmissione televisiva ebbe a conoscere due soggetti – di cui non ricordo le effigi – definiti sadico e picchiatore. Bisognerebbe andare a riprendere quell’intervista”.
“Il mio assistito conosceva Sempio? Non lo so. Quando parlò di sadico e picchiatore non fu un’intervista, ma un incontro in una sede TV importante – precisa poi Grittini – in cui si parlava di quanto avvenuto alle Bozzole, ma visto che Savu non era intenzionato a consegnare i filmati perché non erano d’accordo sul prezzo… In quell’occasione gli mostrarono delle foto e riconobbe due soggetti che definì il sadico e il picchiatore; poi, a chi si riferisse, non mi ricordo e non prestai attenzione. Non fu una vera e propria intervista, visto che solo dopo scoprimmo di essere stati videoregistrati”.
DELITTO DI GARLASCO, AVV SAVU: “NON HO DEI CONTATTI”
Grittini ha poi precisato: “Al momento non ho contatti diretti con lui, visto che può parlare solo con gli avvocati svizzeri. Savu non è in Italia dal 2013, come si dice in giro – ha aggiunto – ma è in Italia da quando ha 24 anni, quindi sicuramente poteva sapere cosa accadeva prima alle Bozzole. Non ho idea di cosa possa dire agli inquirenti, ma se la procura di Pavia ritiene di percorrere questa strada e se a Savu viene richiesto di dare un contributo, lui non si potrà sottrarre e non potrà non dire la verità, perché sarebbe un teste puro”.
“Non conosco l’indagine allo stato attuale, ho sentito che avrebbero acquisito il fascicolo delle Bozzole; penso che sia una strada percorribile, poi non so se sarà approfondita o abbandonata”. E ancora: “Michele Bertani frequentava il santuario? Questo nome emerge dalle ultime indagini e Savu è sparito dai radar nel 2017; appena lo vedrò comunque glielo chiederò e gli farò un po’ di domande”.
DELITTO DI GARLASCO, AVV SAVU SULL’INTERVISTA RUBATA E L’INATTENDIBILITA’
Quindi, di nuovo sull’intervista rubata: “Savu ha riconosciuto nel book fotografico altre persone, ma non so se abbia riconosciuto Bertani e Sempio. Si trattava del novembre 2017, quindi sono passati parecchi anni. Io purtroppo quei soggetti non li ho visti bene, perché le foto erano davanti a Savu. Sono tanti, non ricordo? Lo so, ho una vita abbastanza piena. Io, quando difendevo Savu, mi concentravo sul processo; per il resto erano solo chiacchiere a cui ho dato il peso che potevano avere”.
E ancora: “Savu è inattendibile? Il suo passato è inciso, ma si fanno molti processi su dichiarazioni fatte da soggetti che ne hanno combinate di più di Savu. Non vedo perché lui non possa mettersi in gioco: non perché sia un mitomane o perché volesse balzare agli onori della cronaca, anche perché tornare agli onori della cronaca lo ha fatto arrestare. Inoltre, non esiste in Italia alcuno sconto di pena o favore per queste circostanze, tutt’altro”.
Sulle ricevute di denaro firmate dall’avvocato Lovati, l’avvocato Grittini ha precisato: “Io ho letto le ricevute delle donazioni a Savu e penso che l’avvocato Lovati fosse in buona fede: si tratta di cifre che don Gregorio potrebbe aver dato per favorire il silenzio di Savu. Se Lovati è caduto in un tranello, lo ha fatto in una perfettissima buona fede: erano soldi che Savu millantava per un intervento chirurgico a un bambino”.
DELITTO DI GARLASCO, AVV SAVU: “MI HA SEMPRE PARLATO DI CHIARA POGGI…”
Sul collegamento con l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco: “Lui dice di conoscere il collegamento fra l’omicidio e ciò che succedeva alle Bozzole, ma era un argomento che non mi interessava. Lui l’ha sempre detto, anche nel momento in cui ci avvicinavamo al processo. Era il suo cavallo di battaglia, ma non era argomento del processo, anche perché a livello giudiziario i giochi per Chiara Poggi erano già fatti con la condanna di Stasi. Io non ci ho creduto? Non stava a me crederci, ci deve credere la magistratura. Io lo conosco dal 2014, da quando è stato arrestato, e da quel giorno ho cominciato a studiarmi il fascicolo”.
Sulla famosa “eminenza” nominata da Stefanescu nel memoriale: “L’ho letto per la prima volta sul memoriale, non ne avevo mai sentito parlare e ho chiesto qualcosa al nipote di Savu”. Infine, sul fatto che Savu avesse paura: “Diceva che era stato minacciato, me l’ha detto in più occasioni; ha sempre sostenuto di avere paura. Mi raccontava di macchine strane che giravano sotto casa quando era ai domiciliari, era circospetto, poi non so a cosa facesse riferimento questo timore, ma non viveva tranquillo”.

DELITTO DI GARLASCO, L’AVVOCATO TACCIA SUL MANOSCRITTO IN CASA SEMPIO
Storie Italiane ha parlato infine via telefono con Angela Taccia, avvocata di Andrea Sempio, che a proposito della copia del memoriale trovata in casa dell’indagato ha spiegato: “È una fotocopia di questo manoscritto che diedi due mesi fa ad Andrea, dopo che continuava a girare questa notizia e mi premeva scoprire se vi fosse scritto ‘Bertani il picchiatore’ e ‘Sempio il sadico’. Lo abbiamo letto e non c’è alcun riferimento: si parlava solo dei giri di prostituzione alla Bozzola”.
E ancora: “Lui aveva una fotocopia solo perché gliel’ho data io. Ricordo a tutti di essere molto cauti: c’è di mezzo la vita di più persone, quindi, prima di credere alle dichiarazioni altrui, vanno verificate”. Poi ha concluso, ribadendo: “È una semplice fotocopia in cui non c’è alcun riferimento al mio assistito, nessun segreto e nessun mistero. C’è già molta confusione e si tratta di cose chiarissime, basta leggerle”.
