Le parole dell'avvocato di Alberto Stasi e di Andrea Sempio in collegamento stamane con Storie Italiane: tutti gli aggiornamenti
Storie Italiane ha avuto in collegamento anche Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, in merito al caso del delitto di Garlasco e alla nuova indagine. Le prime parole sono sui nuovi periti: “Uno è un genetista e un altro è un esperto per le impronte digitale, avremo l’udienza il 16 maggio 2025 , ma al di là della nomina degli esperti sarà necessario capire quali saranno i quesiti a questi due periti”.
De Rensis, legale di Stasi anch’egli in collegamento, ha precisato: “La procura aveva chiesto la ricusazione di Giardina e avevamo chiesto anche la ricusazione del generale Garofano anche se le figure dominanti restano quelle del giudice”.
E ancora: “Avevamo chiesto che si facesse attenzione anche alla figura di un collega dattiloscopico per i motivi che potrebbero risiedere nella sopravvenienza di qualche impronta non rilevante all’epoca visto che l’indagine originaria è ormai chiaro a tutti che ha avuto qualche criticità e sono buono, e che il condannato definitivo, colpevole per la giustizia italiana, è però stato assolto due volte, ricordo che nel merito è stato più assolto che condannato”.
“Quando io sento dire che è stato condannato da centinaia di giudici, nel merito saprete che i giudici sono molto meno. Due giudizi di meriti lo hanno assolto, un giudizio di merito lo ha condannato, non essendo la Cassazione un giudicato di merito, ed è normale che ci sia questo interesse”.
DELITTO DI GARLASCO, AVVOCATO DI ANDREA SEMPIO: “QUESTE NUOVE TECNOLOGIE HANNO LIMITI”
L’avvocato Lovati ha ripreso la parola dicendo: “Più che le questioni riguardanti l’incidente probatorio del 16 maggio, vorrei indicare un sintomo che da più parti viene rilevato circa il vulnus di queste nuove tecnologie sia genetiste che improntistiche e il fatto di stamane è molto sistematico: le impronte di Andrea Sempio sono state prese un mese fa, adesso risulta che non sono state prese e che non sono leggibili, questo vi da l’idea di una profonda lacunosità di queste nuove tecnologie, non parliamo delle tecnologie genetistiche. Io mi associo all’intervista del genetista Capra, consulente dell’avvocato Tizzoni, che dice che bisogna stare molto attenti a queste evoluzioni tecnologiche per non incorrere nel rischio di queste farneticazioni scientifiche”.
E ancora: “Questa indagine è partita da una consulenza tecnica che attingono da due perizie in base a delle nuove tecnologie e dei progressi scientifici”. De Rensis, aggiunge: “Delle indagini tradizionali si parla pochissimo ma io immagino che siano superattive con riscontri ben delineati, quindi l’indagine scientifica è un elemento di questa indagine quindi attenzione a quelle tradizionali verso le quali dò una osservazione privilegiata forse perché sono anziano, ma io credo che le indagini tradizionali avranno degli esiti”.
Ricordiamo che l’indagine nei confronti di Andrea Sempio è in concorso di omicidio con altri soggetti “non dimentichiamolo mai questo”, ha commentato l’avvocato De Rensis.
DE LITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SULLE PAROLE DELLA MAMMA DI ANDREA SEMPIO
Il legale di Alberto Stasi ha quindi commentato le parole della mamma di Andrea Sempio che ha spiegato: “Io non commento le parole di alcuna mamma perché qui ci sono varie mamme che soffrono a cominciare da quella della povera Chiara. Io ho sentito uno psichiatra dire che a distanza di 18 anni sarà difficile ricordare i particolari per i testimoni, mi confortano moltissimo le parole della mamma di Andrea Sempio che ricordi molti particolari e quindi ho la speranza che vecchi e nuovi testimoni potranno ricordare particolari vecchi e nuovi, quindi c’è grande fiducia”.
“Noi speriamo che questa indagine abbia delle basi fondate perché sarebbe molto più grave se qualcuno fosse stato in galera con una infamia come quella di aver ucciso una povera ragazza di 26 anni, non dobbiamo avere paura di questa nuova indagine perché la nostra è una democrazia”.
Lovati aggiunge: “Ciò che a me dispiace è che questa nuova indagine sia iniziata verso il mio assistito e non nei confronti di ignoti. Queste nuove indagini non dovrebbero essere relative ad un unico indagato come invece sta accadendo”.
De Rensis spera in un ampliamento delle indagini: “Le impressioni devono restare fuori dalle indagini ma le carte mi dicono che potrebbero esserci degli ampliamenti, quindi attendiamo le indagini tradizionali”.
Quindi ha concluso: “La mamma di Alberto Stasi è da sola e soffre indipendentemente da come la si pensi mentre il papà di Alberto è morto in un anno dopo la Cassazione. Se vi è una minima possibilità che qualcuno che è in carcere non dovrebbe esserlo e uno non libero è libero, andiamo a vederlo”.
Così infine Lovati, in difesa del suo assistito: “Voi parlate dell’alibi ma servono prima gli indizi e qui di indizi non ce ne sono di nessun genere, è inutile fare il processo agli alibi, gli alibi non c’entrano niente se non ci sono indizi e in questa fattispecie non ci sono indizi a carico del mio assistito quindi non si può parlare di alibi”.
