Ad Iceberg le parole di Antonio De Rensis, uno dei legali di Alberto Stasi, per parlare del giallo di Garlasco: ecco cosa ha detto
Il programma di Telelombardia, Iceberg, ha parlato durante la puntata di ieri con Antonio De Rensis, il legale di Alberto Stasi, in merito alla situazione del suo assistito nonchè alla nuova indagine sul delitto di Garlasco. Da luglio Stasi potrebbe chiedere l’affidamento in prova, uscendo quindi dal carcere: “Alberto ha compiuto un percorso di grande rigore, ha osservato la condanna, ha risarcito, parliamo di un ragazzo che era studente all’epoca dei fatti, la famiglia si è impegnata fortemente per adempiere a questo dovere di chi rispetta una condanna, ma ha dei doveri e dei diritti previsti dalla legge. Questa è un’azione che sta portando avanti con la mia collega, Giada Bocellari, che segue questo caso da 15 anni. Io seguo questa vicenda da 3 anni, lavorando in silenzio e dedicandomi alla possibilità che vi ffosse una nuova indagine, cosa che è avvenuta su basi concrete”.
“Per quanto mi riguarda la revisione credo che debbba essere portata all’attenzione dei giudici con delle basi molto solide. Ora si inizia a profilare un percorso, sono convinto che siamo solo all’inizio e qualora questi motivi dovessero approfondisirs e avere una base solida allora si potrebbe parlare di una revisione ma adesso è prematuro. Siamo spettatori”. De Rensis ha aggiunto: “Questa è una tragedia in tre atti, il primo atto è una meravigliosa ragazza di 26 anni trucidata, poi c’è un secondo atto che ha visto un ragazzo con una vita stravolta e poi per come penso io c’è un terzo atto, l’autore o gli autori di questo delitto in libertà. Per quanto mi riguarda penso che Alberto Stasi sia sempre stato coerente”.
DELITTO DI GARLASCO, AVVOCATO STASI: “QUESTA NUOVA INDAGINE…”
De Rensis ha proseguito commentando le parole recenti di Stasi che ha detto che se vi fosse il dna di Sempio su Chiara Poggi vi sarà un motivo: “Può darsi che questo dna sia arrivato in forme innocenti. L’indagato ha il diritto di dire tutto ciò che pensa, ma noto da alcune parti una grande paura verso questa indagine, ma non mi riferisco a Sempio. Gli altri chi sono? Basta vedere le trasmissioni e lo capisce. C’è un caso per un quale tutta Italia ha gioito nella drammaticità della vicenda, quello del povero calciatore morto a Cosenza a fine anni ’80. Per tre inchieste hanno affermato che lui si era suicidato, mentre la quarta inchiesta ha portato ad una condanna di 16 anni, quindi nessuno deve avere paura di questa indagine”.
De Rensis ha poi ricordato che fra coloro che asseriscono che il dna sia comparabile con quello di Sempio vi è “Il professor Ever riconosciuto come numero uno al mondo, che ha lavorato per noi in forma anonima. Previderè è una punta di diamante, e il professor Ever è il numero uno al mondo… gli altri genetisti non hanno visto nulla, non hanno visto questi tracciati quindi che aspettano di vedere le carte”. L’avvocato Antonio De Rensis è tornato poi sulle prime indagini sul delitto di Garlasco dopo che l’ex maresciallo di Garlasco, parlando sempre con Iceberg, si dice convinto che bisognava indagare più persone e che il tutto andrebbe allargato, oltre a denunciare una superficialità: “Ci sono diversi soggetti che quella mattina non avevano spiegazione per i loro spostamenti. Io continuo a dire da quando questa nuova indagine ha trovato riscontro, che io sono molto concentrato sul “o in corso con altri soggetti”, ovviamente ho le mie idee ma cerco di verificare che vi possano essere elementi per un’altra verità”.
DELITTO DI GARLASCO, AVVOCATO STASI: “E’ UN PAESINO PICCOLO MA…”
E ancora: “A me colpisce una cosa, che in un paesino di 8.000 persone aleggi la parola paura. Qui non siamo dove c’è la Camorra o nell’Aspromonte, io ho sentito il termine paura e ho visto la gente scappare davanti alle telecamere. “. Ma come si può ipotizzare una figura in concorso non avendo altre tracce in casa Poggi? “In quella scena c’è un numero folle di impronte mischiate, vi è una incompatibilità con la perizia agli atti della procura che estende fra il 41 e il 44 il numero di scarpe possibile anche perchè è stato accertato che la presunta marca di scarpa indossata dall’autore faceva una suola identica per numeri diversi, questo lo dice la casa produttrice”.
Il dottor De Rensis è poi tornato sulla famosa testimonianza poi ritrattata di un uomo che aveva visto una ragazza la mattina dell’omicidio di Chiara Poggi: “Si tratta di una persona inattendibile, ma il suo collega di lavoro dichiara che il 28 settembre il giorno dopo che fu sentito, disse che aveva ritrattato per paura. Io vorrei sapere quale sia stata questa paura e stiamo parlando, lo ripeto, di una persona che viene ritenuta inattendibile e bugiarda. Lui fa riferimento all’orario 9:25-9:40, fu quasi spinto a raccontare questa cosa ma poi ha avuto paura. Durante la sit è stato interrotto due volte, fra cui una volta per un’ora e dieci, ma non si sa cosa sia accaduto”.
DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DELLA TELEFONATA ANONIMA
C’è poi il mistero di una telefonata il giorno del delitto con un numero sconosciuto ad una persona che dice ‘Andrea aiutami’, una chiamata fatta con un numero anonimo: “Questa telefonata pensa di parlare con Andrea, poi nel momento in cui questa persona si scusa si riferisce con un numero sconosciuto. Una telefonata fatta con un numero sconosciuto che è tutt’ora sconosciuto”. Il soggetto che ha ricevuto la telefonata è stato sentito da Iceberg che ha spiegato: “Non c’è stata nessuna cosa con riferimento ad Andrea, ma è una cosa che non c’entra niente. Non so se ci sia nei verbali o meno. C’era stata quella telefonata ma non vedevo più da un anno e mezzo, ma quella cosa di Andrea sinceramente non me la ricordavo neanche, lei non dice Andrea”, parole quindi un po’ criptiche, e i dubbi quindi restano.
Per l’avvocato De Rensis: “I fatti e le immagini parlano più delle idee, io non ho nulla da aggiungere a questa intervista”. Il legale ha poi spiegato, parlando del proseguo delle indagini: “Se verrà confermato il dna di Sempio proseguiranno le indagini a supporto di questo che è un elemento ma non è l’elemento che da solo può determinare, un elemento che va a completare e che è molto importante”, infine sul dna: “Sul corpo della povera Chiara al momento è stato trovato solo quello del dna. Vorrei ricordare che Chiara ha lavorato sul pc di Alberto per scaricare le foto di Londra, computer su cui Alberto immagino ha lavorato ma non c’è il dna di Stasi. Questo va interpretato nel prosieguo alla luce di altri elementi”.