Marzio Capra, genetista della famiglia Poggi, intervistato stamane da Storie Italiane per parlare del giallo di Garlasco: ecco che cosa ha detto
Il dottor Marzio Capra, storico genetista della famiglia di Chiara Poggi, è stato intervistato stamane in collegamento da Storie Italiane per parlare del caso di Garlasco. Capra, che è apparso sempre molto scettico nei confronti di questa nuova indagine sui fatti del 2007, ha spiegato: “Mi baso su quelli che sono gli elementi a carico di Alberto Stasi, ciò che potrebbe essere stato fatto sono aspetti che per la difesa hanno un loro valore ma per me della parte civile, nel momento in cui sono convinto dagli elementi a carico di Stasi, mi convinco della sua responsabilità, si può parlare di tutto ma fino ad oggi nessun elemento sembra modificare il verdetto del processo”.
Quindi ha proseguito: “L’impronta 33, per quanto ne so io non è di Sempio. C’è una parte che dice che è di Sempio e quando abbiamo fatto richiesta di vederla nel contraddittorio abbiamo avuto un gentile rifiuto. Quindi non fidandomi degli esperti che non dialogano con me, devo dire che quell’impronta 33 non è di Sempio, è un po’ come dire del famoso asino che vola, tutto può essere ma io cerco di rimanere sui fatti”.
DELITTO DI GARLASCO, CAPRA: “AL MOMENTO NON VI SONO FATTI CERTI…”
Marzio Capra, parlando poi della suggestiva ipotesi del santuario delle Bozzole, che potrebbe essere in qualche modo collegato all’omicidio di Garlasco, ha quindi ricordato un caso a cui ha lavorato, quello delle Bestie di Satana: “Al momento non vi sono fatti certi, quello che non posso fare a meno di segnalare è che ho affrontato diverse centinaia di casi d omicidio nella mia carriera, sono stato consulente anche del caso delle Bestie di Satana”.

E ancora: “Tutto quello che è emerso giornalisticamente e mediaticamente non ha trovato riscontro nelle attività di indagine e del processo, io in quel caso ho dovuto anche uccidere un pitone vivo perchè nel corso delle indagini si è parlato di tutto, ma bisogna vedere quante cose sono ancorate effettivamente al delitto e nella mia esperienza nel 99,9% dei casi tutto si riduce ai moventi classici. Spesso tutte queste cose legate all’occulto sono una minima parte e difficilmente porta a crimini efferati: l’accusa è il satanismo, ma il motivo principale sono i soldi, le donne e il sesso, loro giocavano al satanismo ma il movente era altro”.
