A Zona Bianca lunga chiacchierata con Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, per parlare del delitto di Garlasco
L’avvocato Antonio De Rensis, ospite ieri di Zona Bianca, si è soffermato su tutte le ultime novità in merito al delitto di Garlasco, a cominciare dal famoso testimone, Muschitta, che vide una ragazza su una bici nera la mattina dell’omicidio: “Di questa vicenda di Muschitta inattendibile la cosa che mi ha stupito di più è la rappresentazione teatrale fra lo stesso e il padre: è una conversazione che sembra verissima ma siccome è fatta da un inattendibile è una rappresentazione teatrale. Sportiello (collega di Muschitta ndr) l’ha già detto a sit che aveva incontrato Muschitta il giorno dopo la testimonianza, ed ha detto che lui aveva paura ed ha ritrattato. Quante volte è stato visto ritrattare con la frase ‘non ho altro da aggiungere’? Io mai una volta, ma lui è super inattendibile. Muschitta è stato portato a forza a testimoniare, il suo percorso è stato l’antitesi del mitomane, questo è stato chiuso 4 ore in un garage”. Sulla macchia di sangue trovata sul telefono: “Io non ho alcuna cognizione scientifica ma ho rintracciato tramite un amico il telefono, l’ho guardato con la lente di ingrandimento e non ci passa niente sotto la cornetta. Se uno schizzo di sangue avesse investito il millimetro, ma forse neanche, si sarebbe frastagliato. Io rimango della mia opinione ma presto anche questo dilemma sarà sciolto grazie ai Ris di Cagliari e all’analisi BPA”.
De Rensis torna quindi sulla famosa impronta trovata sul pigiamino di Chiara Poggi, purtroppo andata persa: “I carabinieri fotografano le impronte digitali sul pigiama di Chiara e basta, il corpo non si tocca più. Sono consapevoli che ci sono le impronte, nessuno può più toccare il cadavere, le impronte sono state fotografate e nessun medico, nessuno delle pompe funebri, poteva spostare il cadavere quindi che venga accusato il medico è clamoroso, il medico si muove perchè qualcuno gliel’ha fatto fare, quindi erano consapevoli che esistessero, diciamo le cose come stanno. Dopo le foto delle impronte può arrivare anche il presidente della repubblica ma nessuno tocca il corpo. Dopo ore, ore e ore, ancora entrava gente senza protezioni”. Sul fatto che dalle foto risulta che la scena del crimine è diversa dopo 3 giorni: “Io penso che qualunque persona ragionevole, colpevolista o innocentista, posto che queste foto siano originali e che siano del 13 e 17 agosto si domanda quella gruccia da dove salta fuori? Quella gruccia in quella posizione, che è rotta, cosa ci sta a fare lì? Poi uno mi può dire che è stato usato da chi ha fatto le foto e che si è cambiato la camicia, ma non si fa. Qualcuno può darmi una spiegazione a questa foto?”.
DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SUL PC DI STASI E LE TELEFONATE A CASA POGGI
E ancora: “Capelli, impronte cancellate ecc ecc può minare la fiducia in questa indagine o chi non ha fiducia deve andare a fare psicoterapia?”. Sul dragaggio della roggia di Tromello, non troppo lontano da Garlasco: “Nella roggia immagino abbiano trovato qualcosa, dobbiamo crederlo alla procura, rispetto questa indagine. E se fosse importante anche il sequestro di computer e apparecchiature informatiche? Chissà cosa può esserci… io dico sempre di credere in queste persone che stanno indagando che hanno un coraggio da leone, hanno messo se stessi sulla graticola, solo per questo vanno rispettati”. Sul pc di Stasi: “Chi l’ha manomesso, il medico? Cassese ha detto che il primo a manometterlo è stato Stasi, e sono saltato sulla sedia quando l’ho sentito ed ho rischiato lo stiramento. Io non commento perchè è una frase che si commenta da solo”.
Sulla telefonata del 7 agosto di 21 secondi fatta a Chiara Poggi: “Sono i 21 secondi della telefonata che sono gli stessi che sono serviti al procuratore aggiunto per dire che Sempio era innocente, l’ha detto lui settimana scorsa. C’è un particolare… la signora Cappa ha detto che il sette agosto è andata a trovare Chiara come ha fatto altre volte, se ci fosse stata quando è avvenuta la telefonata avrebbe potuto riferire la reazione di Chiara ma non c’è stata quella coincidenza fortunata”. Sul presunto “sistema Garlasco”: “Io una volta ho deciso una persona del 2018, che era del territorio, frequentava le Rotonde di Garlasco e lui all’epoca me l’ha detto quando mai avrei pensato di diventare l’avvocato di Stasi. Vorrei dire che se si riuscisse ad entrare in questo tessuto forse qualche elemento in più… Io non giudico nessuno”.
DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SU BRUSCAGIN E LE SORELLE CAPPA
Su Bruscagin, il supertestimone: “Questi meccanismi non li condivido anche se un colonnello mi dice di stare zitto io vado e parlo”. Sulle sorelle Cappa: “Non sono indagate è il minimo, sono entrate in questa vicenda con delle dichiarazioni, sono soggetti estranei. Io oggi sono stato sei ore in tribunale ad interrogare dieci testimoni… io non ho capito un orario ed ho chiesto ed ho verificato che nella stazione dei carabinieri è stata detta 9:30 mentre in altre intervista è stato detto 10 e 11. Io attento alle Cappa? Sono attento a tutti. Loro non sono indagate ma non si può notare che non sono stati detti orari diversi. Penso che le sorelle Cappa non abbiano detto qualcosa? Non ho il minimo elemento che si ricolleghi a loro, per me quello che dicono è la realtà, poi ovviamente se uno dice una volta un orario e una volta un altro, uno lo constata, è semplicemente italiano”.
Infine ha ironizzato: “Stasi dopo aver ucciso Chiara si è indagato, colpevolizzato, arrestato, si è fatto un’auto indagine Stasi. Quello del pc è stato uno degli elementi che ha portato alla condanna e quei signori che hanno parlato sono due periti eccezionalmente bravi e stimati in tutta Italia, sono due nomi importantissimi, parole da ascoltare con grande attenzione. Nascono come periti del giudice e accertano ciò che han detto, poi sono diventati di parte. Stasi è stato accompagnato da leggende drammatiche che forse questa indagine finalmente smantellerà”.