Delitto di Garlasco, Procura di Pavia dubita che impronte delle scarpe siano di Alberto Stasi? Ore 14 Sera: inquirenti nella fabbrica di suole due mesi fa
DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DEL NUMERO DI SCARPE
La Procura di Pavia nutre dubbi anche sulla prova chiave del delitto di Garlasco, quella dell’impronta di scarpe a pallini attribuita ad Alberto Stasi. A svelare il retroscena è Ore 14 Sera, secondo cui il numero della scarpa potrebbe essere rivisto.
Uno dei punti fermi mai messi in discussione, l’impronta con la caratteristica suola a pallini ritrovata impressa nel sangue fu misurata dai Ris di Parma nella relazione tecnica del 2007: 27 centimetri di lunghezza, con un margine di errore di mezzo centimetro.
I Ris ammisero che non potevano definire numero e marca, perché all’epoca “le industrie manifatturiere, a parità di dimensioni interne della scarpa, producono prodotti che presentano una considerevole diversificazione di taglie e di dimensioni esterne della suola“.
Quindi, non fornirono una taglia senza conoscere la tipologia di calzatura, ma nel 2014, durante l’appello bis sul delitto di Garlasco, arrivò la svolta, perché si riuscì a risalire alla fabbrica delle suole, un’azienda marchigiana che le produceva in esclusiva per il marchio Frau.
Si stabilì che quella misurazione corrispondeva certamente al 42, ma le misurazioni standard indicano che 27 centimetri corrispondono al numero 42,5, quindi aggiungendo quel margine di mezzo centimetro, si arriva alla taglia 43,5, numero lontano da quello indossato da Alberto Stasi, che ha messo in discussione, infatti, la misurazione con una consulenza già depositata.
ORE 14 SERA DALLA FABBRICA DI SUOLE
Ma Ore 14 Sera ha segnalato anche una vicenda curiosa sempre relativamente al delitto di Garlasco: l’azienda marchigiana, contattata dal programma, inizialmente ha fatto sapere che a produrre materialmente la suola sarebbe stata un’altra azienda, che oggi risulterebbe chiusa, ma il giorno successivo ha fatto retromarcia, ammettendo che lo hanno fabbricato loro il prodotto, ma il modello corrispondente a quella suola non esiste più.
“Non abbiamo più questi stampi, sono produzioni vecchie“, ha dichiarato una responsabile. I dubbi sulla taglia sono venuti anche alla Procura di Pavia nella nuova indagine sul delitto di Garlasco, visto che due mesi fa gli inquirenti sarebbero tornati nelle Marche a chiedere le carte. Lo ha confermato la stessa responsabile all’inviata della trasmissione Rai: “Tutte le informazioni che dovevamo dare le abbiamo date a suo tempo e le abbiamo ridate due mesi fa“.
DUBBI SU IMPRONTA SCARPE, L’IPOTESI DI INFANTE
A ciò si aggiunge il fatto che nessuno ha mai pensato di misurare il piede di Andrea Sempio, che pare indossi il numero 44, stando a quanto emerge da un verbale che riporta la dichiarazione dello stesso. L’ipotesi di Milo Infante è che la rivalutazione della scena del crimine con la nuova Bpa possa aver spinto gli inquirenti a rivalutare anche l’impronta per quanto riguarda il numero, e questo potrebbe avere un clamoroso peso sulla ricerca dell’assassino nella nuova indagine sul delitto di Garlasco.