A Quarto Grado si dibatte sul delitto di Garlasco e in studio vi erano il generale Garofano, l'avvocatessa Angela Taccia e l'ingegner Reale
A Quarto Grado si torna sul giallo di Garlasco e ieri vi era ospite, come sempre, il generale Garofano, comandante dei Ris all’epoca dell’omicidio di Chiara Poggi, oggi consulente di Andrea Sempio – ricordiamo – unico indagato nella nuova indagine. Garofano si è soffermato sulla tanto chiacchierata Bpa, l’analisi del sangue sulla scena del crimine, precisando: “Non conosciamo la Bpa, non sappiamo che tipo di documentazione fotografica e video è stata fatta, hanno fatto un sicuramente un ottimo lavoro ma non credo ci si possa discostare dal nostro lavoro o da quello del dottor Testi”.
Quindi ha parlato della famosa “impronta di sangue” trovata sul pavimento della villetta di Garlasco, una impronta che sta dividendo la critica e a riguardo Garofano ha esternato chiaramente la sua posizione: “Quella non è una impronta insanguinata, cosa già affrontata nel passato, io ho misurato le dimensioni di una mano e non ci sono gli estremi per giustificare che si sia formata una impronta in quel modo, non si sarebbe accumulato il sangue sotto le dita e al contrario un assassino non avrebbe avuto una mano così tanto insanguinata perchè il sangue si asciuga”.
E ancora: “La mano non esiste, è suggestiva, quella è semplicemente la diffusione del sangue di Chiara che si addensa in quell’area e si diffonde, ma non ha proporzioni e dimensioni di una impronta insanguinata, si torna su cose di cui si è già dibattuto e si fanno suggestioni che concorrono a fuorviare l’opinione pubblica”. Quindi rivolgendo a Carmelo Abbate, che sostiene che la Procura consideri Andrea Sempio l’assassino, ha detto: “La procura non ha definito alcuna posizione, la procura ha solo consulenze, l’impronta 33 lo dice il consulente della procura e allora?”.
DELITTO DI GARLASCO, LE PAROLE DI ANGELA TACCIA
In studio a Quarto Grado vi era anche Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, che ha precisato: “Non sappiamo nulla della nuova indagine, noi abbiamo appreso del deposito della Bpa dai media, come al solito, è proceduralmente giusto ma fa un po’ sorridere il fatto che quando si tratta di una cosa contro Sempio il segreto istruttorio cada inevitabilmente per il diritto di cronaca e quando invece c’è qualcosa che conferma le nostre tesi sostenute da mesi, il segreto istruttorio sussiste, dovrebbero essere state secretate un sacco di cose dall’inizio? Le indagini tradizionali devono rimanere secretate ma dovevano rimanerlo da mesi”.
Incalzata da Abbate su cosa fece Sempio la mattina del 13 agosto 2007 quando venne uccisa Chiara Poggi a Garlasco, l’avvocatessa ha replicato: “Ho detto testuali parole: ‘se non si ricorda dove fosse il padre quella mattina, può essere probabilmente che il padre fosse in garage a fare la salsa, potrebbe, ma non lo so, dopo queste cose le hanno chiarite ma non c’è altra cosa da chiarire”.
DELITTO DI GARLASCO, IL COMMENTO DI PAOLO REALE
Infine il commento di Paolo Reale, ingegnere, cugino di Chiara e consulente della famiglia Poggi, che in merito alla Bpa ha precisato: “Confermo che non abbiamo alcuna indiscrezione come famiglia Poggi, non abbiamo alcun atto a disposizione quindi anche noi non riusciamo a comprendere da dove vengano queste informazioni, diciamo che ci sembra di comprendere, ma non mi stupirebbe, che la conferma di una sola persona su una scena del crimine sarebbe l’elemento più importante, vedremo se si consolida”.
“E’ importante non solo per gli aspetti giuridici ma anche dal punto di vista della ricostruzione di quella mattina da unire al dna di Stasi sull’EstaThe e di Chiara sul Fruttolo, ci delineano una scena in cui c’erano solo quelle due persone. Lo scontrino di Sempio? Ci sono altri soggetti che hanno fatto la stessa cosa, questa è una delle continue suggestioni che si continua a raccontare, c’è una persona che è andata a portare materialmente un biglietto del treno”.