Delitto di Garlasco, parla l'ex generale del Ris Luciano Garofano: "Non faccio il doppio gioco". Su questione Dna, Alberto Stasi e Andrea Sempio...
Scelto dalla difesa di Andrea Sempio come consulente, Luciano Garofano torna a occuparsi del delitto di Garlasco, a meno che non venga escluso visto che pende la richiesta di ricusazione nei confronti del generale in vista dell’incidente probatorio. L’uomo che ha guidato il Ris di Parma non è idoneo al suo incarico per i legali di Alberto Stasi, sostenendo che abbia partecipato alle prime indagini, quindi può essere convocato come teste, non può essere nominato consulenza. Di parere diverso è Garofano, intervenuto ai microfoni di Telelombardia, ai microfoni di Marco Oliva, per chiarire di aver agito sempre correttamente ed esprimere dubbi anche sulla possibile incompetenza del giudice per esprimersi sulla sua nomina.
“Non sono così pazzo o scorretto da fare il doppio gioco“. Garofano ha chiarito di non essere intervenuto in alcun modo negli accertamenti svolti dai suoi collaboratori di allora, i capitani Marino e Mattei. Il generale in pensione ha chiarito altresì di essersi occupato per il delitto di Garlasco dell’analisi delle macchie di sangue, in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria.
“MAI ENTRATO IN CASA DI CHIARA POGGI” MA…
All’epoca era tenente colonnello dei carabinieri e guidava il Ris: si è occupato dei sopralluoghi e di raccogliere i reperti, mentre le analisi biologiche furono condotte in modo indipendente dai suoi collaboratori. Per questo, come dichiarato anche al Corriere, non ritiene né che vi sia conflitto di interessi né incompatibilità.
L’ex generale ha fatto discutere anche per aver smentito di essere stato a casa della vittima, in realtà ha partecipato al sopralluogo nella villetta, lo confermano anche relazioni dei carabinieri e un verbale firmato dallo stesso Garofano, immortalato anche in un video e in alcune foto, ma ci sono anche diversi atti, secondo il Corriere, con firme di Garofano che sono confluiti nel fascicolo processuale che confermerebbero la partecipazione alle indagini.
GAROFANO SCETTICO SU NUOVA INCHIESTA SUL DELITTO DI GARLASCO
Per quanto riguarda la riapertura dell’inchiesta sul delitto di Garlasco, Garofano a Telelombardia ha spiegato che l’input è arrivato dalla consulenza della difesa di Alberto Stasi, realizzata dal dottor Ricci, che ha concluso come la traccia di Dna individuata dal perito De Stefano sia utile per un confronto e una compatibilità con Andrea Sempio. A quel punto la procura di Pavia ha nominato il professor Previderé come suo consulente, ottenendo la conferma di quanto indicato da Ricci. Ma l’ex comandante del Ris è scettico, perché gli sembra “un po’ la ricerca di qualcosa che non c’è“. In virtù dell’evoluzione delle tecniche, De Stefano ha individuato una frazione maschile che però ritiene “inutilizzabile“.
“NORMALE ESPRIMERE PARERI, CHI NON LO HA FATTO?”
Quando gli è stato chiesto perché è pronto ad affrontare di nuovo il delitto di Garlasco, un caso complesso, Garofano ha spiegato che, visto che il caso si sta giocando sul Dna, vuole dare il suo contributo in qualità di esperto, anche per dimostrare che c’è una possibile forzatura. Per quanto riguarda l’aver espresso pareri sul caso, ha rilanciato chiedendo chi non lo abbia fatto in tutti questi anni. “La perizia era pubblica ed è stata dibattuta, inoltre c’è stato un processo, quindi era logico esprimere un parere“. Infine, ha espresso dubbi sulla possibilità di recuperare nuovi reperti.