Ad Iceberg si parla del delitto di Garlasco e si ha approfondito la questione della tesi di Lovati delle ore 11:45: ecco che cosa è emerso
Iceberg, talk di approfondimento di cronaca nera di Telelombardia, ha approfondito durante la puntata di ieri sera il giallo di Garlasco, soffermandosi in particolare su una questione che ha fatto molto scalpore nelle ultime settimane, quella ribattezza la “bomba” di Massimo Lovati. Quest’ultimo è l’avvocato di Andrea Sempio, penalista di lunga data, che qualche settimana fa, ospite a Zona Bianca, aveva spiegato che la mattina del 13 agosto 2007, alle ore 11:45 circa, già circolava la voce a Vigevano circa l’omicidio di una ragazza.
Una tesi che se confermata riscriverebbe la storia visto che Alberto Stasi avvisa la polizia soltanto attorno alle ore 14:00. Iceberg aveva quindi intervistato un giornalista freelance che aveva confermato la tesi di Lovati sull’omicidio di Garlasco, spiegando che quel giorno aveva scritto un articolo per il giornalista de L’informatore Vigevanese, Carlo Ischia, ma quando aveva incontrato quest’ultimo lo aveva “rimbalzato” dicendogli che non avrebbe pubblicato il suo articolo in quanto era accaduto un grosso fatto di cronaca nera che ovviamente avrebbe occupato tutte le pagine del giornale locale.
DELITTO DI GARLASCO: COSA NON TORNA SULLA TESI DELLE 11:45
Marco Oliva, conduttore di Iceberg, è però voluto andare a fondo sulla questione, domandandosi come mai, se fosse vera la notizia dell’orario, quella mattina non vi erano i giornalisti a Garlasco? “Perchè sono andati solo nel pomeriggio a Garlasco se si sapeva già dalle 11:30? Il racconto del testimone ci è sembrato un po’ strano”, racconta il volto noto di Telelombardia.
L’inviato del talk ha quindi parlato con Mario Pascali, direttore de l’Informatore Vigevanese che ha puntualizzato: “Il nome esatto del collaboratore è Carlo D’Ichias, anche se in tanti lo chiamavano in questo modo, Carlo Ischia”. E ancora: “L’informatore vigevanese in quel periodo era chiuso quindi Carlo non era qui in redazione. Di cronaca nera non ha mai scritto assolutamente nulla Carlo – aggiunge – e ritengo impossibile che Carlo potesse essere a conoscenza di una cosa che ancora non era diventava di dominio pubblico”.

DELITTO DI GARLASCO: “QUANDO HO SENTITO LE 11:45…”
Il giornalista conclude: “Quando ho sentito le ore 11:45, ho pensato che siamo alla fiera dell’assurdo”. Iceberg ha parlato anche con Claudio Bressani, collaboratore de La Stampa e giornalista dello stesso quotidiano di Vigevano, che ha smentito a sua volta la tesi delle 11:45: “Quando ho saputo dell’omicidio? Quel giorno verso le 15/15:15, mi chiama una collega de La Stampa e mi avverte che stava andando a Garlasco dove c’è era stato un omicidio di una ragazza giovane”.
Poi aggiunge: “Le 11:45 orario totalmente privo di ogni logica e ogni fondamento”. Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, in collegamento con Iceberg chiosa: “Io mi stupisco che questa cosa sia così determinante quando invece è risaputo che l’omicidio si verifica fra le 9:12 e le 9:35 della mattina, quindi è perfettamente sovrapponibile questo orario, cosa c’è da stupirsi? Io non lo so”.
