A Zona Bianca si parla del delitto di Garlasco con l'intervista ai periti che hanno esaminato il pc di Alberto Stasi: questo è quello che hanno trovato

A Zona Bianca ampio approfondimento sul delitto di Garlasco, con le parole dei due tecnici che esaminarono il computer di Alberto Stasi, da molti considerati una sorta di movente, in quanto il killer nascondeva nel dispositivo materiale pornografico. Ecco che cosa hanno raccontato a Rete 4 i due tecnici a cominciare da Daniele Occhetti, perito informatico giudiziario: “Da quando Stasi ha copiato la tesi sulla chiavetta a quando i Ris hanno preso in mano il pc, oltre il 90 per cento dei dati di quel pc sono stati modificati, ora paragonarli all’attività di copiarsi una tesi su una chiavetta, mi sembra fuori da ogni logica tecnica”.



E ancora: “Noi abbiamo recuperato questi file temporanei con una progressione di caratteri digitati che cresceva continuamente e questo dava la conferma che davvero Stasi stesse scrivendo la tesi. Ci sono voluti due anni per ritrovare l’alibi della Tesi e in quei due anni gli inquirenti hanno sempre dato una indicazione contraria all’alibi di Stasi quindi la procura ha sempre ricevuto una informazione correlata al fatto che quell’alibi non esistesse”.



DELITTO DI GARLASCO, “LE IMMAGINI TROVATE SUL PC DI STASI”

Sulle tanto chiacchierate immagini trovate dentro il computer di Alberto Stasi a Garlasco: “Le immagini dentro al pc di Stasi sono di due tipologie. La prima tipologia è quella delle immagini che Stasi ha effettivamente collezionato e catalogato e non vi sono immagini pedopornografiche. E poi esiste una parte relativa al pc di software che permetteva di scambiare file tra persone diverse, software peer to peer, ed è possibile che durante queste ricerche Stasi abbia incontrato e acquisito materiale pedopornografico”.

In ogni caso Chiara Poggi non ha mai visionato questi file: “Per il solo fatto che quei contenuti fossero in una posizione che Chiara ha esplorato è emessa l’ipotesi che Chiara potessi averli visti, ma sono solo congetture visto che se uno va ad analizzare effettivamente i dati ci si rende conto che Chiara si sarebbe potuta allarmare molto di più sui contenuti del suo pc e non su quelli di Stasi”.



Garlasco, analisi sul pc di Stasi (Foto: Zona Bianca)

DELITTO DI GARLASCO, ROBERTO PORTA SUL PC DI STASI

Roberto Porta, ingegnere, ha aggiunto: “La tesi è stata chiusa, avrà cancellato i file che erano rimasti aperti ma se si fosse congelato il pc in quel momento avremmo recuperato in modo agevole tutto”.

Quindi ha aggiunto e concluso: “La questione del materiale pornografico è già stata analizzata e noi avevamo già detto che quei contenuti non li aveva visti e poi si è avuta un’altra conferma quando è stato esaminato un file specifico del sistema operativo e questo ha confermato nel modo più assoluto che Chiara non ha visto quelle immagini, assolutamente, è sicuro”. Quello del pc di Stasi è sempre stato un argomento di ampio dibattito fra difesa e accusa, ma queste parole dei tecnici sembrano fare definitivamente chiarezza.