Il concellino di Stefanescu, Alberto, è stato intervistato stamane da Storie Italiane per approfondire la questione Garlasco, Savu, Bozzole: cos'ha detto
Storie Italiane si è soffermato stamane sul caso di Garlasco e ha parlato con Alberto Marchesi, detto “Ieie”, un imprenditore di Pavia, ex amico, tra l’altro, degli 883, che è stato in carcere a maggio scorso con Stefanescu. Si tratta, quest’ultimo, del nipote di Flavius Savu, che ha sempre collegato l’omicidio di Chiara Poggi al santuario delle Bozzole. Alberto ha aiutato Stefanescu a redigere il suo memoriale e, ai microfoni del programma di Rai 1, ha spiegato: “Il mio concellino mi chiamava zio e un giorno mi chiese se lo potevo aiutare a correggere questa lettera che voleva scrivere, e io l’ho aiutato: mi aveva tenuto sveglio quasi tutta la notte”.
Quindi è entrato nel merito: “Il discorso è nato quando, durante una trasmissione, intervistano suo zio: lui lo vede e mi dice che era suo zio”. Flavius Savu, racconta il nipote, “si ricordava di una ragazza che aveva incontrato in un locale, in una discoteca: l’aveva vista piangere, lei gli aveva detto che aveva subito delle molestie al santuario delle Bozzole, poi era andata a casa dal padre, ma il padre l’aveva picchiata dicendo che doveva stare zitta”.
DELITTO DI GARLASCO, ALBERTO: “COSA SCOPRI’ SAVU”
“Da lì Savu ha iniziato un’indagine e ha cominciato a frequentare il santuario, e scopre un mondo che mi ha fatto allibire: a volte ridevo anche nel sentire i particolari del racconto”. E ancora: “Lui diceva che suo zio aveva già scontato parte della pena, era in articolo 21, per cui poteva uscire; non c’era motivo per cui lui si desse latitante… Si parlava anche di massoneria e di persone importanti: lui voleva lasciare l’Italia per paura della sua incolumità”.
“Questo lo raccontava lo zio a Stefanescu: io riporto esclusivamente il racconto. Erano dei timori – aggiunge – poteri forti, massoneria, coinvolgimento di persone molto influenti, e Savu sposava la tesi dell’avvocato Lovati. https://www.ilsussidiario.net/news/garlasco-lovati-su-sempio-un-clima-di-caccia-alle-streghe-tesi-suggestive-non-servono-alle-indagini/2889655/ Diceva che sarebbe sparito, altrimenti lo avrebbero fatto fuori. Io comunque mi sono solo limitato a correggere grammatica e sintassi”.

DELITTO DI GARLASCO, ALBERTO: “SONO STATO 93 GIORNI CON STEFANESCU…”
Alberto ha quindi continuato: “Sono stato 92 giorni in cella con Stefanescu e, dopo i primi tre o quattro giorni in cui non era proprio lucido per raccontare la sua situazione, poi è rientrato in bolla. Anche per me era quasi un nipote, ho il doppio dei suoi anni, e non è un millantatore: era credibile, perché me lo avrebbe detto, era assolutamente credibile”. Poi ha concluso: “Mi ha raccontato di strani giri a Pavia: è facile denunciare il ragazzo che fa un’estorsione, ma quando vai a minacciare una personalità rischi che ti si ritorca tutto contro”.
Torna quindi a circolare il collegamento fra le Bozzole e l’omicidio di Garlasco, della povera Chiara Poggi: una tesi che speriamo possa essere meglio approfondita dalla procura di Pavia, sentendo Flavius Savu. Vedremo quello che accadrà quando il latitante, arrestato nelle scorse settimane in Svizzera, rientrerà in Italia.
